Pegida: cronaca di un'implosione
20 febbraio 2015
Fra gaffe e reazioni politiche e sociali perde forza il movimento anti islamico nato a Dresda lo scorso anno
Le ferme reazioni della politica e della società civile stanno frenando fortemente l’incedere di Pegida, l’associazione anti islamica tedesca, nata a Dresda e poi diffusasi in tutta la nazione. Dopo il boom dei mesi autunnali del 2014, con manifestazioni capaci di raccogliere anche ventimila persone, è iniziato il rapido declino. Fenomeno questo dovuto ad una serie di motivi. Da un lato vi è stata da subito la ferma presa di posizione della Cancelliera Angela Merkel e di tutto le forze politiche che hanno condannato i pregiudizi e il razzismo promosso dagli aderenti al movimento islamofobo. Reazione simile è giunta dalla società civile, e questa è la nota più lieta: decine di migliaia di contromanifestanti, autoconvocatisi spesso mediante i social network, hanno messo in minoranza e alla berlina chi in piazza scendeva per rivendicare il ritorno dell’Europa ai valori cristiani, ora scalzati dalle orde barbariche provenienti da Africa e vicino oriente.
Al resto della progressiva perdita di dinamismo di Pegida hanno contribuito l’atteggiamento e le gaffe dei presunti capipopolo. Fra tutti spicca per idiozia Lutz Bachmann, costretto alle dimissioni dopo la pubblicazione di alcune sue foto in cui impersonava Adolf Hitler. Come se non bastasse lo sdegno generato in Germania da queste immagini, Bachmann ha iterato la sua voglia di rendersi ridicolo proprio domenica scorsa, quando nell’annunciare la volontà di candidarsi a sindaco di Dresda ha attaccato al portone della chiesa della Croce della città un manifesto con le “Dieci tesi di Pegida”, facendo il verso, o richiamando nell’atto, le 95 tesi di Lutero. Con il solo risultato di apparire ridicolo agli occhi dei suoi connazionali, che hanno ben chiara in testa la portata del messaggio rivoluzionario del giovane monaco agostiniano di 500 anni prima. Le elezioni saranno il prossimo 6 di giugno: per quella data è possibile che Bachmann e i suoi sodali siano già un ricordo nelle cronache tedesche. Più che un’ipotesi, seppur fondata, si tratta di un auspicio.