Scarcerato in Bhutan il pastore protestante accusato di proselitismo
12 febbraio 2015
Era in carcere da un anno. La nazione asiatica richiamata dall’Onu per la non garanzia delle libertà religiose
Tendin Wangyal, il pastore protestante incarcerato nel marzo 2014 per aver organizzato un incontro religioso senza l’autorizzazione delle autorità governative, è stato rimesso in libertà. Teatro delle vicende il Bhutan, piccolo stato himalayano incastonato fra Tibet e India. Il rilascio è avvenuto con il pagamento di un’ammenda di circa 1400 euro, a seguito del quale i giudici hanno annunciato di aver fatto cadere ogni accusa nei suoi confronti. Wangyal, padre di tre figli, era stato arrestato insieme ad un altro pastore, Mon Thapa, libero da settembre dopo aver pagato una cifra di entità simile. I due erano stati arrestati alla vigilia di un seminario di tre giorni da loro organizzato nel villaggio di Khapdani, nel sud del Paese, a cui erano iscritti a partecipare una trentina di fedeli. Le motivazioni del fermo: l’aver organizzato una manifestazione senza le necessarie autorizzazioni, raccogliere fondi illegalmente e costringere la popolazione a conversioni forzose.
Al termine del processo la scorsa estate sono stati condannati a più di due anni di reclusione: le leggi del Bhutan, nazione al 75% buddista (gli abitanti totali sono circa 750 mila), in cui il buddismo è la religione di stato, vietano alle altre confessioni, esclusa quella Indù che raccoglie circa il 22% della popolazione, una esistenza regolare, relegandole sostanzialmente a entità sotterranee. Questo nonostante dal 2008 la Costituzione preveda la libertà religiosa, ma i proselitismi di religioni straniere sono vietati. I cristiani, circa ventimila, vengono considerati come una sorta di avamposto dell’occidente e per questo percepiti come una minaccia, tanto che un buddista che si converte al cristianesimo viene punito con la perdita della cittadinanza. Il consiglio per i Diritti umani delle Nazioni Unite ha esortato più volte le autorità nazionali (il Bhutan è una monarchia costituzionale) a garantire la libertà religiosa a tutte le comunità riconoscendo loro i diritti legali.