La Kek, la conferenza delle chiese europee chiede azioni più decisive per la tutela del clima
17 dicembre 2014
«Falliti gli obiettivi. Ora sforzi comuni per il prossimo appuntamento di Parigi 2015»
La ventesima conferenza climatica dell'Onu si è conclusa nei giorni scorsi a Lima.
In due settimane sono transitati per la capitale peruviana oltre dodici mila visitatori, ed esperti dei vari governi e delle Nazioni Unite impegnati in intensi dialoghi per trovare le azioni più valide per contrastare i profondi cambiamenti climatici in corso.
Anche un team ecumenico del Consiglio mondiale delle chiese (Cec), comprendenti anche rappresentanti delle chiese europee, ha partecipato ai lavori.
I lavori si sono conclusi con una dichiarazione congiunta dei 195 Paesi presenti che apre la strada ad un più ampio e definitivo accordo da raggiungere nel corso della conferenza del prossimo anno, prevista a Parigi. Mentre il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha salutato con favore gli incontri di Lima, la Kek, la Conferenza delle chiese europee ha espresso profondi dubbi e frustrazione per gli esiti conseguiti dai lavori.
Le negoziazioni di Lima hanno fallito nel loro ambizioso obiettivo di ricreare un clima di fiducia nell'operato della Conferenza sui mutamenti climatici e nel mostrare significativi segni di progresso verso la Conferenza 2015 che dovrà trovare le forme di un accordo globale. Le speranze per un'azione robusta e condivisa dei lavori erano alte, ma troppi punti strategici sono stati ignorati dai rappresentanti governativi. Le decisioni di Lima mostrano un calo generale dell'attenzione sui temi ambientali.
Alla luce di tutto ciò la Kek rinnova il suo compito di presenza unificante delle chiese europee, capace di convogliare le istanze legate alle questioni climatiche. Il Segretario generale della Kek Guy Liagre ha rimarcato come «la nostra speranza è che i giorni e i mesi che ci separano da Parigi 2015 possano vedere una forte e coordinata risposta delle chiese alle devastazioni del mondo creato dal Signore e alle sofferenze dei popoli afflitti dai disastri ambientali. La Kek continua ad avere estremamente a cuore il suo compito nel proporre una cosiddetta giustizia climatica. I nostri sforzi saranno intensificati alla luce dell'importantissimo appuntamento del prossimo anno». Kek
