Egitto, gli avventisti classificati come non cristiani
26 novembre 2014
I leader della chiesa avventista incontrano i funzionari del governo egiziano
I dirigenti della Chiesa avventista del 7° giorno in Egitto esprimono preoccupazione per la proposta di una legge civile che classificherebbe la denominazione come non cristiana. Ciò avrebbe un impatto negativo sul lavoro e l’immagine della Chiesa tra i vari gruppi di cristiani in Egitto.
Johnny N. Salib, assistente segretario del Campo Egitto-Sudan della denominazione, ha affermato che l’art. 112 del nuovo disegno di legge pone la Chiesa avventista in una categoria diversa delle confessioni religiose. L’articolo riguarda le minoranze non musulmane ed è stato scritto dalla minoranza cristiana senza la partecipazione della Chiesa avventista.
«Sono rattristato dal fatto che alcune chiese ci considerino una denominazione non cristiana, mentre il governo ci riconosce come cristiani e ci dà la piena libertà di culto», ha affermato Salib.
Il progetto di legge è stato presentato al governo egiziano più di tre decenni fa, ma non è mai stato adottato. Nel corso degli anni, gli avventisti hanno cercato più volte di incontrare i leader dei diversi gruppi cristiani in Egitto, per spiegare l’identità protestante della denominazione. Tuttavia, non è stata adottata nessuna misura per rimuovere la Chiesa avventista dall’elenco delle confessioni non cristiane. Ora, poiché l’Egitto lavora a una nuova Costituzione più democratica, l’articolo di legge proposto dalla minoranza cristiana è discusso seriamente.
Domenica 23 novembre, una delegazione di dirigenti della Chiesa avventista ha incontrato il Ministro della Giustizia per parlare della questione. I rappresentanti della chiesa hanno già inviato una lettera alle agenzie di stampa, sottolineando che la Chiesa avventista è presente in Egitto da oltre 100 anni ed è stata ufficialmente registrata nei primi anni del 1950.
Naturalmente, ritiene Salib, i leader avventisti cercheranno di difendere l’identità della denominazione senza creare problemi con le altre confessioni cristiane in Egitto. “Potrebbe diventare un’opportunità per far conoscere a molti egiziani la verità sulla Chiesa avventista, nonché il contributo sociale che la denominazione offre in Egitto da molti anni», ha concluso Salib.