La Chiesa protestante unita del Belgio festeggia 175 anni
19 novembre 2014
Un corteo di pastori a Bruxelles per ricordare i martiri protestanti del XVI secolo
In questi mesi di fine 2014 la Chiesa protestante unita del Belgio (Epub) festeggia i suoi 175 anni. Nel 1839 le varie chiese protestanti presenti sul territorio belga firmarono una carta comune, creando in questo modo l’Unione delle chiese protestanti del regno del Belgio. L’Unione si dotò di un Sinodo, riconosciuto dalla Stato come la sola autorità ufficiale del protestantesimo belga. A seguire altre comunità riconobbero questa dichiarazione comune di unità e il relativo Sinodo che l’incarna ancora oggi. In questo inizio di XXI secolo la Chiesa protestante unita del Belgio, di cui non fanno parte le numerose chiese evangelicali e pentecostali del Paese, conta circa centodieci mila fedeli. I festeggiamenti, fra concerti, culti e incontri accademici, hanno compreso anche un momento altamente simbolico: l’impressionante sfilata di pastori lungo le vie della capitale Bruxelles; sfilata che ne ricorda un’altra, nel 1923, che si svolse per commemorare i tragici eventi del XVI secolo. Nel 1523 infatti, i primi martiri della Riforma luterana su scala europea vennero bruciati vivi come eretici nella Grand-Place di Bruxelles. E’ questa una data chiave per il mondo protestante e per la storia d’Europa, ma è assente dalla memoria del Belgio. Non vi sono targhe o monumenti a ricordare le esecuzioni dei due canonici agostiniani discepoli di Martin Lutero, morti sul rogo, né di tutti coloro che hanno patito le persecuzioni religiose in quel periodo. Solo a partire dai primi anni del novecento, a seguito della nascita della Société d’histoire du Protestantisme belge è iniziato questo percorso di recupero della memoria storica del mondo protestante belga e delle persecuzioni subite. Percorso che culminò nella marcia del 1923, riproposta quest’anno per tenere sempre alta l’attenzione su un importante patrimonio storico, culturale e religioso della Nazione.