Un rinnovato impegno per la mobilità in val Pellice
30 ottobre 2014
La questione al centro del lavoro che attende il Comitato trenovivo nelle prossime settimane, come emerso dall’assemblea pubblica del 29 ottobre a Torre Pellice.
In seguito a un incontro, avvenuto in settembre con il neo-assessore regionale ai Trasporti Balocco, si è manifestata non una svolta, ma almeno un’apertura nel riconsiderare la sorte di alcune linee ferroviarie, sospese, e non soppresse, dalla precedente amministrazione. Nel corso dell’incontro – ha riferito Claudio Bertalot, sindaco di Torre all’epoca della sospensione, giugno 2012 – abbiamo chiarito un concetto già espresso più volte: Comitato, utenti e amministrazioni locali non intendono «difendere l’esistente», ma proporre una ridefinizione complessiva e organica della mobilità; al tempo stesso saranno puntuali nel segnalare i disservizi che rendono complicata, oggi più di ieri, la vita di pendolari, studenti, fasce deboli della popolazione (anziani, disabili). D’altra parte l’assessore stesso ha sollecitato queste segnalazioni, che riguarderanno innanzitutto il carente coordinamento tra i vari soggetti che esercitano il servizio (Trenitalia per la linea Pinerolo-Chivasso, i gestori dei bus), gli orari, la mancanza di adeguati punti-vendita per i biglietti e la scarsità generale di informazioni.
È chiaro che Trenitalia non sia interessata a riprendere il servizio: come prefigurato dall’assessore, potrebbe essere interessante procedere a una sperimentazione, su 2-3 delle linee sospese, di un nuovo tipo di gestione, da affidarsi a un oggetto che copra l’intera tratta, comprendendo nell’esercizio complessivo il trasporto su gomma e su ferro, senza escludere ipotesi come il tram-treno. I tempi comunque non sarebbero brevi, ha ribadito Furio Chiaretta, anch’egli presente all’incontro con Balocco: il contratto per l’esercizio attuale scade nel 2016. Intanto si attendono i provvedimenti governativi che da qui a un mese imporranno altri pesanti tagli alle Regioni (cioè su trasporti e sanità).
La vicenda non è chiusa: riaprirla servirebbe a portare un po’ di fiato a un territorio che, con la scomparsa del treno, ha visto crollare anche l’afflusso dei cicloturisti. Senza dimenticare che l’allontanamento di alcune prestazioni sanitarie (esami clinici), unito alla difficile mobilità diventa insostenibile. Per questo era presente anche la voce del Comitato Ospedale di Torre Pellice.
Di fronte alla necessità di concertare approfonditamente quanto possa essere fatto dal Comitato e quanto spetti alle amministrazioni e agli enti locali, si è indetta un’altra assemblea per mercoledì 12 novembre, sempre nell’Aula consigliare di Torre Pellice.