Battisti. A Bucarest le riunioni del consiglio della Federazione battista europea
09 ottobre 2014
Approvate due risoluzioni su Medio Oriente e Ucraina
Il Medio Oriente, l'Ucraina e il Centenario dello scoppio della prima guerra mondiale sono stati i tre temi principali della riunione del Consiglio della Federazione battista europea (Ebf), tenutasi a Bucarest (Romania) a fine settembre.
«Alla situazione in Medio Oriente è stata dedicata un'intera sessione dell'incontro in cui i 120 partecipanti al Consiglio hanno potuto ascoltare la testimonianza diretta di sette pastori rappresentanti Unioni o Convenzioni battiste dell'area», ha spiegato all'agenzia Nev il pastore Tony Peck, segretario generale dell'Ebf, ricordando come la Federazione battista non raggruppi solo chiese europee ma anche mediorientali e della regione asiatica delle repubbliche ex-sovietiche. «L'intervento militare non risolverà i problemi che hanno portato all'ascesa del cosiddetto stato islamico (IS), potrebbe anzi peggiorarli nel lungo periodo – hanno detto gli esponenti battisti mediorientali -. E' invece urgente investire in interventi per l'educazione e per alleviare la povertà», le due priorità attorno alle quali si può ricostruire la vita e la pace in Medio Oriente. Queste preoccupazioni sono state recepite in un apposito documento nel quale il Consiglio della Ebf, oltre ad esprimere solidarietà ai cristiani e agli appartenenti ad altri gruppi religiosi di minoranza, ha affermato che «la via per raggiungere la pace e per la liberazione dall'estremismo passa attraverso la giustizia, lo sviluppo, i diritti umani e lo stato di diritto».
La crisi tra Russia e Ucraina è stato l'altro grande tema dell'incontro, anche questo affrontato attraverso le testimonianze dei delegati delle Unioni battiste russa e ucraina. «E' stato importante ascoltare le testimonianze di entrambe le Unioni e soprattutto aver trovato un luogo in cui le due Unioni potessero dialogare tra loro», ha affermato Tony Peck. Per dare un'idea di quanto la crisi ucraina coinvolga i battisti è sufficiente ricordare che nella sola Crimea sono presenti 55 chiese locali. «Cosa succederà ora, che la Crimea non è più parte dell'Ucraina?», si interroga Peck, facendo riferimento anche alle migliaia di battisti, circa 5mila, sfollati nei territori in guerra dell'Ucraina orientale. Per questo il Consiglio ha approvato una risoluzione nella quale i leader delle Unioni battiste russa e ucraina sono invitati a superare ogni pregiudizio e incomprensione e a continuare a lavorare insieme verso una visione comune della missione e per l'avanzamento del regno di Dio nella loro regione.
Tra gli altri temi all'ordine del giorno, una riflessione sul Centenario dello scoppio della Prima guerra mondiale, la definizione di un programma per la formazione e il coinvolgimento dei giovani nelle Unioni nazionali e nella stessa Ebf, la presentazione del nuovo rettore, professor Stuart Blythe, e del nuovo staff del Centro internazionale di studi battisti ad Amsterdam. Alle riunioni ha partecipato anche il pastore Giuseppe Miglio in rappresentanza dell’Unione cristiana evangelica battista d'Italia (Ucebi) (www.ebf.org).