Turchia. Pastori americani accusati di “minaccia alla sicurezza nazionale”
15 dicembre 2016
Arrestati, erano impegnati sul fronte dell’assistenza ai profughi siriani ed iracheni
Il nuovo corso autoritario del presidente turco Tayyip Erdogan non risparmia pastori protestanti statunitensi abitualmente soggiornanti in Turchia.
Dopo un breve viaggio di lavoro all’estero, facendo ritorno ad Ankara, il pastore Ryan Keating, che cura la “Kurtulus Church” della capitale, è stato fermato una notte in aeroporto, per poi essere rispedito a Londra, non prima di aver firmato una dichiarazione che lo bandisce a vita dal paese. E’ quanto riferisce l’Agenzia stampa Religion News Service (Rns) in una notizia del 5 dicembre. Negli ultimi 23 anni Keating ha vissuto prevalentemente in Turchia, stava ultimando il suo PhD in filosofia della religione all’Università di Ankara, e lascia indietro moglie e figli. «Hanno ritenuto che io fossi una minaccia alla sicurezza nazionale», ha dichiarato a RNS. Attraverso l’Ankara Refugee Ministery Keaton si era speso in questi mesi anche a favore di 6000 famiglie siriane ed irachene in fuga da guerra e persecuzione. «E’ pazzesco – ha commentato il presidente dell’Associazione delle chiese protestanti in Turchia, il pastore Ihsan Ozbek – aiutare i profughi non è un crimine!».
Il giorno precedente un altro pastore, Andrew Brunson, è stato arrestato con la moglie nella località costiera di Izmir, dove vive da 20 anni. Anche questa coppia, impegnata sul fronte dell’accoglienza dei profughi, è stata reputata dalle autorità turche una «minaccia per la sicurezza nazionale». Secondo alcuni osservatori, il governo turco starebbe prendendo di mira cristiani americani presenti nel paese, in risposta alla mancata estradizione da parte degli Usa del leader spirituale turco Fethullah Gülen, che Ankara ritiene il principale responsabile del fallito golpe militare del 15 luglio 2016.