Il cristianesimo rischia di scomparire in Siria, Libano e Iraq
31 agosto 2016
È l’allarme lanciato dal Patriarca della Chiesa ortodossa siriaca, Ignazio Aphrem II
Il cristianesimo rischia di scomparire in interi paesi del Medio Oriente.
Da tempo è stato lanciato l’allarme relativo al declino del cristianesimo in Iraq sotto l’assedio dello Stato islamico: dal 2003 ad oggi ben otto cristiani su dieci hanno lasciato quel paese. Ed ora il Patriarca della Chiesa ortodossa siriaca, Ignazio Aphrem II, avverte che il cristianesimo è a rischio di scomparsa anche in Siria e Libano.
La massiccia diminuzione della popolazione cristiana in Turchia – che negli ultimi 100 anni è passata da 3.5 milioni a 150.000 – si potrebbe ripetere in Siria e Libano.
Già in Siria la metà dei cristiani si sono spostati o sono fuggiti all’estero. Molti sono anche fuggiti dal Libano, dove vi è una terribile povertà.
Il Patriarca Aphrem II, la cui chiesa conta in tutto il mondo cinque milioni di fedeli, ha invitato i leader europei ad essere più attivi nel fermare l’ingresso di musulmani estremisti nei loro paesi, mettendo in guardia contro coloro che rifiutano i valori occidentali e vogliono che la Sharia si imponga.
«Si dovrebbero controllare coloro che arrivano in Europa in modo che non abbraccino l’ideologia estremista. Non so come questo dovrebbe accadere, ma è necessario, e dovrebbe esser fatto senza violare i diritti di coloro che sono amanti della pace e rispettosi della legge», ha aggiunto.
«Poi ci sono gli europei che vanno in Siria e altrove, per condurre la jihad, e che poi fanno ritorno nei loro paesi. L’Europa deve essere preparata anche a questo».ù