I musulmani francesi chiedono più impegno in politica
18 maggio 2016
Riuniti a Le Bourget (Parigi), gli aderenti all'Unione delle organizzazioni islamiche di Francia (Uoif) dibattono di velo, laicità e partecipazione alla vita pubblica
Oltre 150.000 musulmani francesi si sono riuniti dal 13 al16 maggio per la 33esima edizione del raduno annuale dell'Unione delle organizzazioni islamiche di Francia (Uoif) a Le Bourget, nella banlieue nord di Parigi. “Insieme, costruiamo il futuro. Pace, unità e fraternità” era il titolo dell'incontro di quest'anno, che si è incentrato in particolare sul ruolo dei musulmani nella società ma che non ha trascurato questioni fondanti della vita personale e famigliare dei credenti. Dal valore del velo, «ossessione per l'Occidente», di cui ha parlato lo scrittore Tariq Ramadan, alla libertà della donna nel Corano, senza sorvolare sulla risposta da dare alle sfide poste oggi dal terrorismo. Sempre a proposito del velo, il presidente dell'Uoif, Amar Lasfar, ha puntualizzato che se alcuni lo vedono come un simbolo di asservimento della donna, si tratta invece di una scelta privata e non «la frontiera fra l'essere una buona o una cattiva musulmana». Lasfar ha anche fatto appello alla legge del 1905 sulla separazione fra chiesa e Stato «contro gli abusi della politica, come il divieto del velo a scuola».
Non è mancata l'autocritica sulla ancora troppo scarsa partecipazione dei musulmani alla vita politica del Paese: Tariq Ramadan ha sottolineato che i musulmani si impegnano infatti soltanto per questioni attinenti all'Islam, invece di considerarsi prima di tutto cittadini, quindi titolati a intervenire e mobilitarsi in tutti gli ambiti della sfera pubblica.
La Francia e' il paese non musulmano che conta la comunità islamica più numerosa, con cinque milioni di persone, il 5% dei quali praticanti; 1,5 milioni sono di origine algerina. L'Uoif, fondata nel 1983, è l'organizzazione islamica più attiva in Francia, considerata vicina ai Fratelli Musulmani.