Un nuovo migrante al Brennero
02 maggio 2016
Lo sport va oltre al muro
È l’hockey ghiaccio italiano che chiede asilo in Austria. Una bazzecola a confronto con la tragedia dei migranti veri, oppure un segnale che l’Europa esiste? Peccato che questa sia l’Aporue, cioè un’Europa al contrario di quella prefigurata, un’Aporue mai così vicina allo sfascio politico e morale.
Nell’hockey succede che sette squadre (Asiago, Cortina, Fassa, Gherdeina, Renon, Val Pusteria, Vipiteno - tutta la serie A meno il Valpellice) intendono iscriversi alla INL, la seconda lega austriaca (che sarà ribattezzata IAHL - Inter Alps Hockey League) con il beneplacito di federazione, lega delle società e Coni. A confermarlo è un comunicato ufficiale: «…la Fisg ribadisce e rivendica le buone intenzioni e l’assoluta necessità delle scelte operate per il bene del movimento hockeistico italiano».
Qui fatico un po’ a capire: tra i Paesi confinanti, il migliore hockey è sicuramente quello della Svizzera (settima nella graduatoria mondiale, la Francia è al posto 12, la Slovenia al 14, l’Austria al 16, noi al 18). Dunque, per migliorare bisognerebbe cercare accordi con Svizzera e magari Francia. L’arcano si svela in un’intervista del quotidiano Alto Adige al vicepresidente della Fisg (Federazione italiana sport ghiaccio), Reinhard Zublasing che dichiara: «È un progetto che condivido anche perché è la volontà delle squadre dell’Alto Adige».
Eccole le buone intenzioni di mamma Fisg e della Lihg (Lega italiana hockey ghiaccio): in pochi anni hanno trascinato l’italhockey dal tredicesimo (2007) al diciottesimo posto e ora lo portano in Austria dopo avere mille volte cambiato le regole, stravolto i campionati, localizzato la disciplina.
E la Valpe? Nessuno la vuole nella INL, tranne, forse, il suo presidente (ma a Torino). Per il futuro campionato italiano si vedrà, tanto siamo abituati a non saperne nulla prima dell’estate. Che tristezza!
Oltre alla Valpe potrebbero risultare escluse dall’inciucio altre squadre come, ad esempio, il Merano vincitore della B; per non rischiare contestazioni la Fisg prevede delle «wild card» (fa l’occhiolino al Milano, ma ve lo vedete Milano che si svena per un sottocampionato?) e rimane vaga sullo scudetto. SCUDETTO? Ma se giocano all’estero! Nelle stesse condizioni Milano e Bolzano hanno avuto il buon gusto, o lo snobismo, di nemmeno pensarci. Ma questi sono impudenti, come chi non sa che farsene dei tifosi, come gli arricchiti e come i Paesi che alzano barriere anti-migranti.