La memoria e l'oblio
16 marzo 2016
L'Italia continua nella ricerca e nella condanna degli ex criminali nazisti, mentre la Germania non ratifica le sentenze. Il caso della medaglia d'onore ad un ex sergente SS
Due ergastoli da scontare eppure cittadino onorario del paesino natio di Engelsbrand, nel land Baden-Württemberg, sud-est della Germania. Nell'era del digitale globale e del mondo nel cortile resistono angoli bui che molti avrebbero interesse rimanessero tali.
Per fortuna la tenacia e la sete di giustizia di taluni rende possibile rischiarare anche quegli anfratti, in cui spesso si annida la vergogna.
E' stata ritirata la medaglia d'onore che il sindaco di Engelsbrand, 4 mila anime nei pressi di Stoccarda, aveva conferito a inizio gennaio 2016 a Wilhelm Kusterer, 94enne in buona forma, cittadino esemplare nel suo Comune, ma condannato in Italia a due ergastoli per essere stato fra i protagonisti di alcune fra le peggiori e più tragiche pagine della Seconda guerra mondiale. Le stragi naziste di San Terenzo Monti (17-19 agosto 1944), Vinca (24-27 agosto 1944) e Marzabotto – monte Sole (29 settembre – 5 ottobre 1944) portano anche la firma sua, sergente delle SS. Oltre 1150 vittime e fra queste centinaia di bambini, il più piccolo aveva appena 14 giorni di vita.
Una barbarie che ha segnato generazioni di parenti e conoscenti dei caduti, e che ha inorridito il mondo intero. Poi l'oblio, dei nomi dei responsabili per lo meno. Restava vivo il ricordo ma i registi e le manovalanze di quelle pagine piano piano scomparivano dal giudizio della storia e dei tribunali, fra complicità e coperture imbarazzanti.
Si deve alla tenacia di chi non ha mai voluto arrendersi se nel tempo sono via via riemersi molti di quei nefasti protagonisti, scovati grazie all'inesauribile azione dei testimoni del tempo e dei loro congiunti.
La scoperta poi del cosiddetto armadio della vergogna rinvenuto per caso nel 1994 e contenente i fascicoli delle peggiori efferatezze compiute in Italia dalle truppe nazifasciste in quell'anno e mezzo di orrore venuto dopo l'8 settembre 1943 ha aiutato i nostri giudici a rintracciare i nomi dei protagonisti di quella stagione.
Qualche manina aveva ben pensato di nascondere in uno scantinato quel volume di prove che avrebbero potuto dare luogo ad una Norimberga italiana; invece fu l'oblio per interi decenni.
Fra loro figurava anche Kusterer, giudicato colpevole grazie al Procuratore della Repubblica presso il tribunale militare di Roma Marco De Paolis che in questi ultimi anni ha fatto condannare in contumacia 57 ex militari tedeschi.
Qualche manina aveva ben pensato di nascondere in uno scantinato quel volume di prove che avrebbero potuto dare luogo ad una Norimberga italiana; invece fu l'oblio per interi decenni.
Resta ancora un passo significativo da compiere: tutte questi ergastoli sono pene oramai simboliche, in Italia a causa dell'età avanzata dei condannati, e in Germania perché nessuna delle sentenze è mai stata recepita e eseguita. Evidentemente certa polvere la si vorrebbe lasciare sotto il tappeto, ma senza fare i conti con gli errori il domani appare sempre zoppo. Sono molte le lettere scritte alla Cancelliera Angela Merkel per sollecitare una presa in carico della questione, e per invitarla alle annuali commemorazioni degli eccidi. Ci si aspetta da lei per lo meno quanto fece nel 2002 l'allora presidente della Repubblica tedesca Joannes Rau, che venne a Marzabotto a chiedere scusa a nome dei tedeschi.
Va aggiunto in chiusura che il primo cittadino del paese tedesco si è detto totalmente all'oscuro del passato del concittadino premiato, e ha espresso rammarico per le polemiche divampate. Anche la sciatteria però fà la fortuna dei disonesti.