Francesco e Kirill: il commento del Consiglio Ecumenico
15 febbraio 2016
Il pastore Tveit: «Un grande segno di speranza»
«Un evento ecumenico di portata storica che giunge in un momento quanto mai opportuno nell’attuale contesto di conflitti e crisi che stanno causando tante sofferenze nel mondo». Così il pastore Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese (Cec), saluta l’incontro all’Avana tra papa Francesco e il patriarca di Mosca Kirill.
«Il Cec celebra questo importante incontro come un grande passo verso la ricucitura dello scisma tra il cristianesimo orientale e occidentale», si legge in una dichiarazione diffusa sabato 13 febbraio. «L’apertura di papa Francesco al dialogo con i leader delle Chiese ortodosse dimostra un crescente impegno per l’unità dei cristiani, che è un segno di speranza» in un momento in cui la pace è minacciata da gravi conflitti come quello in Siria e in Ucraina, causa di «intollerabili sofferenze» e spostamenti massicci di popolazioni.
Di qui l’auspicio del Cec «che l’incontro tra papa Francesco e il patriarca Kirill possa ispirare un rinnovato impegno ed azione da parte delle Chiese, delle società , dei governi e della comunità internazionale ad accogliere lo straniero nel bisogno, a risolvere i conflitti e a portare pace, giustizia, dignità umana e diritti a tutti. In particolare - conclude il pastore Tveit - preghiamo che esso possa rafforzare i deboli segnali di speranza per la fine dello spaventoso conflitto in Siria e delle sofferenze del popolo siriano».
Cliccando qui potete leggere in italiano l'intera dichiarazione congiunta di Francesco e Kirill.