La religione sia un ponte non un ostacolo in Medio Oriente
28 gennaio 2016
Lo ha dichiarato Ban Ki-moon al Forum per la promozione della pace nelle società musulmane svoltosi a Marrakesh
Mentre nei giorni scorsi i giornali di tutto il mondo riportavano le critiche del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, al segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, che aveva definito le attività di insediamento israeliane «un affronto al popolo palestinese e alla comunità internazionale», è stato quasi del tutto ignorato dagli organi di informazione l’intervento di Ban Ki-moon alla Conferenza dal titolo «I diritti delle minoranze religiose nei paesi a maggioranza musulmana. Quadro normativo e un invito all’azione», svoltasi a Marrakech, in Marocco dal 25 al 27 gennaio.
La conferenza, organizzata dal Forum per la promozione della pace nelle società musulmane in collaborazione con il Ministero degli affari islamici del Regno del Marocco, ha visto la partecipazione di più di trecento persone tra studiosi islamici, ministri di governo delle nazioni a maggioranza musulmana – tra cui l’Egitto, la Turchia, l’Iraq, il Pakistan e l’Iran – e rappresentanti istituzionali e delle organizzazioni internazionali.
Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, intervenuto il 25 gennaio, ha sottolineato nel suo intervento la necessità di promuovere in quella area governi democratici che, attraverso istituzioni e leggi affidabili, siano in grado di offrire protezione a tutti gli individui.
Poi, si è soffermato sul ruolo specifico che le fedi possono svolgere nel processo di promozione della pace. «Il dialogo interreligioso è necessario e urgente. I leader religiosi hanno la responsabilità di contribuire a sanare le differenze nelle loro comunità, e di utilizzare la loro autorità morale per promuovere: l’inclusione, non l’esclusione; il perdono, non la vendetta; l’uguaglianza, non la superiorità. La religione dovrebbe essere un ponte tra le persone, non un ostacolo».
Ki-moon ha inoltre richiamato l’attenzione della conferenza sulla ricca storia di tolleranza e convivenza del Medio Oriente, evidenziando che l’estremismo violento presente oggi mina la composizione sociale dell’intera regione.
Ha infine detto che l’Onu continuerà a sostenere gli sforzi per contrastare e porre fine al ciclo di violenza e di discriminazione attraverso iniziative come l’Alleanza delle civiltà e il Piano di azione per prevenire l’estremismo violento.