Grave preoccupazione delle chiese per la situazione in Burundi
21 dicembre 2015
Nel paese africano crescono le tensioni e le violazioni dei diritti umani
Il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) e la Conferenza delle chiese di tutta l’Africa (Aacc) si sono riuniti per esprimere grave preoccupazione per il popolo del Burundi che versa in una situazione di estrema tensione e di crescente violazione dei diritti umani.
Nella dichiarazione congiunta rilasciata il 18 dicembre, il Cec e la Aacc osservano che la crisi politica in Burundi a partire dall’aprile 2015 «è stata segnata dalla violenza brutale, da attacchi mirati, da uccisioni extragiudiziarie, e da grave oppressione». Questi sviluppi richiamano tristemente le tragiche ferite della guerra civile e il genocidio che ha colpito in passato la regione, e minacciano i fondamenti stabiliti con l’accordo di Arusha dell’agosto 2000.
Il Cec e l'Aacc, pertanto, hanno accolto con favore gli sforzi della comunità internazionale per affrontare questa allarmante situazione, in particolare attraverso la Commissione per l’unione, la pace e la sicurezza africana, la Commissione africana dei diritti dell’uomo e dei popoli, e più recentemente attraverso la sessione speciale del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite svoltasi il 17 dicembre scorso. «È fondamentale – si legge nella dichiarazione – che la comunità internazionale acceleri e rafforzi l’attuazione di tali misure».
Inoltre nella dichiarazione si fa appello «al governo e alla leadership politica del Burundi affinché faccia un passo indietro dalla strada della violenza per incamminarsi sulla via della pace», e si invoca «una leadership responsabile che non tolleri la complicità negli omicidi e altre violazioni gravi ora così diffuse nel paese».
Alle chiese invece viene chiesto di pregare e di lavorare insieme per la pace, contro le divisioni e la violenza, e di essere fedeli testimoni e guide lungo il pellegrinaggio di giustizia e pace in Burundi.
«In questo tempo di Avvento, in cui attendiamo la nascita di Gesù Bambino, il Principe della pace, noi preghiamo che tutti coloro che ora sposano la violenza e la divisione nel Burundi si impegnino a realizzare la pace in questa terra ferita. Dio della vita, guida il Burundi alla giustizia e alla pace», conclude la nota.
Fonte: Cec