L’amore di Dio non fa distinzioni
19 novembre 2015
Un giorno una parola – commento a Matteo 5, 45
Il tuo cuore non porti invidia ai peccatori, ma perseveri sempre nel timore del Signore
(Proverbi 23, 17)
Il Padre vostro che è nei cieli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti
(Matteo 5, 45)
Credere in un Dio unico ci crea non pochi problemi. Nel nostro mondo i malvagi abbondano e prosperano e le persone oneste tribolano. Anzi, i primi ricevono onori e gloria, mentre gli altri vivono nell’ombra e sono spesso calpestati. Perché Dio non punisce i malvagi non solo nell’aldilà, ma già (almeno un pochino!) nell’aldiqua? Dobbiamo aspettare il giudizio universale perché sia fatta giustizia e intanto subire ogni forma di discriminazione e violenza?
L’antica sapienza ebraica esorta il giovane a non lasciarsi sedurre dal male, ma a camminare ponendo la propria fiducia nel Signore: è l’unica via che abbia un futuro.
Con Gesù l’orizzonte si allarga all’infinito: giusti e peccatori sono tutti compresi nell’amore di Dio che non fa distinzioni, ma tutti ricomprende nella sua provvidenza benefica che dà la vita, qui espressa dal sole e dalla pioggia. Non solo, ma possiamo aggiungere con l’apostolo Paolo, che «Cristo è morto per gli empi» (Romani 5, 6).
Di fronte a lui non ci sono più «giusti» o «peccatori», ma l’umanità intera che ha bisogno di conoscere e vivere il perdono e l’amore di Dio.