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Dal Consiglio delle Chiese mediorientali un appello al pluralismo e al dialogo interreligioso

Nella riunione del Cairo si è pregato per la pace in una terra martoriata dall’odio

Da asia news

Il Consiglio delle chiese del Medio oriente, riunito nel centro di San Marco dei copti-ortodossi al Cairo, ha lanciato un appello «ai capi di Stato e ai vertici politici e religiosi mondiali, arabi e musulmani, perché si adoperino a difesa del pluralismo religioso». Secondo i capi cristiani della regione, esso è «uno dei tesori più preziosi dell’Oriente». Essi hanno anche invitato «ad affrontare le forze delle tenebre, della distruzione e dell’estremismo» attive nell’area.

L’incontro ha riunito il catholicos Aram I, il patriarca ortodosso di Gerusalemme Teofilo III, il patriarca dei siro-cattolici Youssef III Younan, il presidente della Chiesa luterana in Terra Santa Mounib Younan e il gruppo di lavoro che costituisce il nucleo centrale del Cemo.

Nel comunicato finale, il consiglio precisa che l’ordine del giorno comprendeva «le sue varie attività a livello di regioni, commissioni e programmi, la situazione dei rifugiati e delle popolazioni spinte all’esodo a causa delle vicende che hanno caratterizzato il Medio oriente, oltre che la realtà delle Chiese e delle diocesi in Siria, in Iraq». L’attenzione si è concentrata in particolare «sulle regioni svuotate della loro presenza cristiana, in questi giorni difficili che affliggono i cristiani».

Il Consiglio delle chiese del Medio oriente, precisa il comunicato, ha esaminato in particolare «la presenza cristiana in Oriente e gli esodi, i sequestri e le persecuzioni alle quali sono esposti ». «E chiedono - prosegue il documento - ai capi di Stato e ai leader politici e religiosi del mondo, arabi e musulmani, di adoperarsi a difesa del pluralismo religioso, quale tesoro fra i più preziosi dell’Oriente e carattere distintivo della civiltà cristiana e musulmana».

Il comunicato aggiunge che il consiglio «rivolge i propri ringraziamenti a tutti gli Stati del Medio oriente che si sono adoperati per accogliere le famiglie cacciate dalle proprie abitazioni, e hanno assicurato loro il necessario e, in particolare, la possibilità di frequentare la scuola ai loro figli».

Inoltre, il Consiglio ha rinnovato l’appello per l’elezione di un nuovo presidente della Repubblica in Libano «vista l’importanza della carica nel Paese, soprattutto perché è l’unica carica riservata ai cristiani in tutta l’Asia». Un plauso viene speso volentieri per celebrare l’unificazione della data in cui si celebra la Pasqua, sottolineando che il dialogo interreligioso islamico-cristiano è «il pilastro essenziale nei rapporti fra i nostri partner e compatrioti. Le personalità riunite nell’assemblea hanno infine ringraziato papa Francesco per l’attenzione che riserva sempre ai cristiani della regione.

A conclusione dei lavori, il Consiglio ha pregato per la fine della guerra in Siria e in Iraq, per la pace in terra santa, e in particolare a Gerusalemme, per una giusta soluzione alla causa palestinese, per i martiri del genocidio armeno e per la fine dell’occupazione turca dell’isola di Cipro.

Il Consiglio delle Chiese del Medio oriente conta 27 chiese membro sparse fra 12 nazioni, in rappresentanza di circa 14 milioni di cristiani presenti nell’area.

Foto "2011 Cairo 5339251183" by Luc Legay from Paris, France - Le Caire. Licensed under CC BY-SA 2.0 via Wikimedia Commons.

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