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Armi e guerre: un passato della storia valdese

Nuovo ciclo di incontri promossi dal Centro Culturale nell'ambito della formazione permanente, su alcuni temi sollevati da una recente mostra

Ha riscosso un ottimo successo di pubblico la mostra della collezione delle armi al Centro Culturale valdese: colubrine, beidane, palle di cannone, pugnali e divise sono diventati, grazie all'esposizione, lo spunto per raccontare il rapporto tra valdesi e armi nel corso dei secoli.

«Persecuzione, resistenza, attacco, banditismo son termini legati ai valdesi delle nostre vallate del pinerolese – spiega Nicoletta Favout del Centro Culturale Valdese (ascolta l'intervista su rbe.it) – abbiamo deciso di riprendere e approfondire alcuni temi emersi durante le visite guidate. Il rapporto con le armi coinvolgeva la vita quotidiana, in particolare nel Seicento, e ha lasciato un fondo di oggetti bellici e di armi molto corposo come memoria storica: non a caso alcuni degli avvenimenti più noti sono legati ad episodi di guerra. Le armi hanno avuto un loro peso anche nella scelta di un mestiere, cambiando radicalmente l'approccio con l'oggetto».

Il corso inizia questa sera con una serata condotta dal curatore della mostra, Samuele Tourn Boncoeur, che parlerà proprio della collezione del Museo Valdese e dei miti e racconti ad essa legati.

Gli appuntamenti proseguono martedì 10 novembre con il giovane studioso Martino Laurenti, che approfondirà il tema del Seicento in particolare sul fenomeno del banditismo, tipico di quel periodo storico. Martedì 17 novembre Eugenio Garoglio, che ha affiancato il Centro Culturale nel lavoro di studio, verifica, datazione e aggiornamento dei reperti dell'esposizione, si soffermerà su “I valdesi in armi: da banditi a miliziani del Re di Sardegna”. Garoglio è studioso di tecnica militare e analizzerà il cambiamento del rapporto dei valdesi con le armi: da ribelli delle montagne che si difendono contro i soldati, a militari a loro volta arruolati nell'esercito nel Settecento.

Martedì 24 novembre Marco Baltieri parlerà di “Forme e storie della caccia nelle Valli valdesi e in Piemonte”: un taglio particolare per questa serata che tiene conto anche dell'aspetto etnografico della cultura materiale delle valli alpine.

Il ciclo si conclude martedì 1 dicembre con una tavola rotonda a cui parteciperanno il teologo Sergio Rostagno e i pastori Luciano Deodato e Davide Rostan. Con l'ultima serata si intende fare una riflessione teologica che passa attraverso gli ultimi secoli e si concentri sul pensiero delle comunità rispetto all'uso delle armi, alla violenza, alla resistenza.

Tutti gli incontri si svolgono alle 21 nella sede della Fondazione Valdese, in via Beckwith 3 a Torre Pellice.