Le chiese europee unite per affrontare la crisi dei rifugiati
14 settembre 2015
Dichiarazione congiunta del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), della Conferenza delle chiese europee (Kek) e della Commissione delle chiese per i migranti in Europa (Ccme)
In considerazione della crisi dei rifugiati in corso, le chiese europee si impegnano ad intensificare i loro sforzi nel ricevere, sostenere e proteggere i rifugiati che arrivano in Europa. Questo appello è contenuto in una lettera emessa congiuntamente dal Consiglio ecumenico delle chiese (Cec), dalla Conferenza delle chiese europee (Kek) e dalla Commissione delle chiese per i migranti in Europa (Ccme).
«In questo momento critico, la cooperazione ecumenica nella risposta è particolarmente importante, al fine di: migliorare l'impatto collettivo delle nostre varie attività, incoraggiare gli altri e dare una testimonianza comune di compassione, giustizia e pace», si legge nella lettera che è stata resa pubblica da parte delle organizzazioni ecumeniche il 10 settembre 2015.
La lettera evidenzia come più di 300 000 rifugiati hanno attraversato il Mar Mediterraneo entro l’agosto di quest'anno, con più di 100.000 arrivi in Italia. Molti sono stati salvati da navi della marina italiana ed europee. Altre 200.000 persone sono arrivate attraverso le isole greche, secondo i rapporti dell’Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati (Acnur).
«Noi chiediamo un Sistema comune europeo di asilo, che comprenda condizioni di accoglienza dignitose e un programma di reinsediamento comune europeo che ponga l'essere umano e la sua dignità al centro dei processi», recita la lettera. «Esortiamo i governi europei ad assumersi la responsabilità in particolare per la situazione dei minori, il gruppo più vulnerabile, spesso privi di una sostanziale stabilità, una vita familiare piena e l'istruzione».
La lettera sottolinea le iniziative intraprese dalle chiese come parte del movimento diffuso di solidarietà verso i rifugiati in Grecia, Ungheria, Germania, Regno Unito, Svezia, Italia, Repubblica Ceca e Paesi Bassi. In particolare è stata evidenziata la risposta che Act Alliance, attraverso i suoi membri, ha dato in Grecia, Ungheria e Serbia dando assistenza umanitaria in questa complessa situazione.
Fonte: Cec