Sconcerto per i barbari omicidi in Kuwait, Tunisia e Francia
30 giugno 2015
Il Consiglio Ecumenico delle Chiese chiama all'unione le persone di buona volontà per sconfiggere il male
Nel manifestare tutto il proprio sconcerto per le stragi che lo scorso 26 giugno hanno insanguinato il Kuwait, la Tunisia e la Francia, il vicesegretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese Georges Lemopoulos vuole esprimere la «profonda vicinanza nei confronti di chi ha perso i propri cari e di chi è ferito a seguito di questi spaventosi attentati che hanno guastato irrimediabilmente il mese del Ramadan, sacro per i Musulmani».
Con una dichiarazione ufficiale pubblicata dal quartiere generale del Cec a Ginevra Lemopoulos rimarca che «le intenzioni di chi mette in atto certe azioni sono di promuovere ampie turbolenze, fomentando il conflitto tra donne e uomini appartenenti a religioni e credo differenti, uccidendo persone e minando la vita delle comunità. Tutte le persone di buona volontà devono unirsi con solidarietà per respingere l'inferno che stiamo vedendo in questi giorni e agire perché le religioni siano agenti di pace».
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