Festival di Berlino. I premi della Giuria ecumenica
21 febbraio 2022
Ecco i vincitori della 72^ edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino nominati dalla Giuria ecumenica nominata da Interfilm e Signis
Si è conclusa la 72^ edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino. L’Orso d’oro per il miglior film è andato all’italo-spagnolo “Alcarras” di Carla Simon.
Questi, invece, i premi assegnati dalla Giuria ecumenica nominata dall’associazione protestante Interfilm e dalla cattolica Signis.
Il Premio del concorso internazionale va a “Un año, una noche” (Un anno, una notte), diretto da Isaki Lacuesta (Spagna, Francia, 2021).
«"Un año, una noche” affronta la questione degli effetti psicologici e sociali a seguito dell’attacco terroristico alla discoteca Bataclan di Parigi, nel 2015. In un intenso equilibrio tra rappresentazione del destino umano e straordinaria intensità artistica, in tutte le dimensioni del linguaggio cinematografico e della recitazione, il film rappresenta il lungo processo di lutto di una giovane coppia, Celine e Ramon, dopo l’attacco. La lotta del personaggio principale che affronta la morte (“Non è il Dio dei morti, ma dei vivi”, Marco 12,27) è così intima e intensa che occorrono mesi per accettare la realtà. Fin dall’inizio, la risposta alla violenza non è l’odio, ma l’amore (Matteo 5, 44s). Dopo mesi di solitudine, è di nuovo possibile vivere relazioni piene di vita».
Per la sezione “Panorama” la Giuria assegna il suo Premio (2.500 euro, stanziati dalla Conferenza episcopale tedesca), a “Klondike”, regia di Maryna Er Gorbach (Ucraina, Turchia, 2022).
«"Klondike" è ambientato nel 2014 al confine russo-ucraino. Il film inizia quando una bomba colpisce e distrugge il muro della casa di Irka e Tolik. Il muro distrutto apre la vista sul paesaggio circostante. Il villaggio diventa un teatro di guerra. Irka e Tolik diventano testimoni dell’abbattimento dell’aereo di linea MH17. Il conflitto russo-ucraino attraversa la famiglia poiché il fratello di Irka sospetta che Tolik sia un separatista russo. Irka, che è incinta, si rifiuta di fuggire mentre Tolik fa di tutto per proteggere sua moglie e il nascituro. Klondike mostra in modo impressionante come la guerra e la violenza possano condizionare la felicità privata. La messa in scena del film è eccezionale: si concentra interamente sui personaggi, il cui spazio di manovra è via via sempre più ridotto dal conflitto. I personaggi si comportano come su un palco. In tal modo, il film dirige il nostro sguardo sulla questione esistenziale di ciò che è più importante: metterti in salvo o tenerti stretta la tua casa, e dove sia una nuova prospettiva di vita».
Per la sezione “Forum” la Giuria assegna il suo Premio (2.500 euro, stanziati dalla Chiesa evangelica in Germania – Ekd), a “Geographies of Solitude” (Geografie della solitudine), regia di Jacquelyn Mills (Canada, 2022).
«Per aver documentato il lavoro di Zoe Lucas, che ha dedicato la sua vita alla raccolta e alla catalogazione di flora e fauna sull’isola di Sable, una minuscola località al largo della costa della Nuova Scozia. Attraverso notevoli mezzi, immergendosi nelle fibre dell’esistenza biologica, creando immagini e suoni di straordinaria bellezza, Mills mostra la natura di quest’isola appartata come uno spazio di grande quiete e di continua ricreazione della vita. La scoperta documentata da Lucas, con l’enorme quantità di rifiuti di plastica nel Nord Atlantico, sono uno shock per il regista e per il pubblico, sensibilizzando così, fra l’altro, a questo drammatico problema ecologico».
Qui i componenti della Giuria:
Concorso Internazionale: Magali van Reeth (Francia), Hans-Martin Gutmann (Germania), Timea Kókai-Nagy (Ungheria).
Panorama: Margrit Frölich (Germania), Roland Kauffmann (Francia), Martin Ostermann (Germania).
Forum: Adriana Răcășan (Romania), Markus Leniger (Germania), Roland Wicher (Germania).