In corso il Sinodo generale della Chiesa d’Inghilterra
18 novembre 2021
È la prima volta che i membri sinodali si riuniscono di persona dopo lo scoppio della pandemia di Covid
È in corso questa settimana presso la Church House, Westminster, il Sinodo generale della Chiesa anglicana: dall’inizio della pandemia di Covid è la prima volta che i membri del Sinodo si riuniscono di persona.
Durante l’incontro l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby ha cercato di riconciliare i tradizionalisti anglicani sostenitori del “salvare la parrocchia” e gli ambiziosi fondatori di nuove chiese.
Nel suo discorso l’arcivescovo ha detto ai membri del corpo legislativo della Chiesa d’Inghilterra: «Salvare la parrocchia non significa fermare la fondazione di chiese. E fondare chiese non significa abbandonare la parrocchia. Tutt’altro. Se prendiamo una sola di queste decisioni binarie, le perderemo entrambe. Falliremo completamente sotto ogni aspetto».
L’arcivescovo Welby, sottolineando che il numero di fedeli “è diminuito in termini assoluti ogni anno dal 1952 circa in poi”, ha richiamato i membri del Sinodo all’urgenza di abbracciare il cambiamento.
«Come percentuale della popolazione d’Inghilterra, la Chiesa d’Inghilterra era al suo apice nel censimento del 1851 quando eravamo circa il 20 per cento della popolazione. Oggi siamo poco meno del due per cento della popolazione», ha detto. «Istituzionalmente, negli anni trascorsi dal 1851, abbiamo attraversato ondate di cambiamento. E mentre siamo ora nel mezzo di un’ondata di cambiamento, sarà cruciale per questo Sinodo capire come cavalcheremo quest’onda: in ognuno c'è stato il timore di perdere la nostra tradizione, la nostra storia, il nostro passato. Ma il cambiamento non è, non deve essere, non può essere, non sarà abbandono del nostro passato».
Welby ha anche rilasciato una dichiarazione sulla recente controversia relativa alla posizione della Chiesa anglicana in Ghana sulla legge anti-Lgbt del suo governo.
«Pur non essendo a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso, la Chiesa anglicana in Ghana non perdona la criminalizzazione della comunità LGBTQ+ in corso nel paese», ha affermato Welby.
Dopo la sua dichiarazione, gli attivisti LGBTQ+ del Sinodo, tra cui Jayne Ozanne, si sono alzati in piedi sventolando bandiere arcobaleno e indossando cartelli al collo con la scritta «Futuro incarcerato in Ghana».
Nella serata di martedì sono pervenute diverse domande anche per iscritto dei membri del Sinodo che hanno evidenziato le profonde divisioni nella Chiesa d’Inghilterra (CofE) sull’etica sessuale.
Inoltre, è stata approvata a stragrande maggioranza una mozione promossa dal vescovo di Sheffield, il dottor Pete Wilcox, che proponeva di «dare alle diocesi più libertà di essere generose con la loro ricchezza storica verso altre diocesi della Chiesa d’Inghilterra, in modo da consentire una condivisione più equa di questa ricchezza». Tale provvedimento mira a garantire la sopravvivenza delle parrocchie in difficoltà.