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Pedocriminalità: le principali misure adottate dalla chiesa cattolica francese

I vescovi francesi prevedono, fra le molte iniziative, anche la vendita di beni ecclesiastici per risarcire tutte le decine di migliaia di vittime 

I vescovi di Francia hanno concluso la loro lunga settimana di riunioni nell’assemblea plenaria a Lourdes, convocata a seguito della pubblicazione nelle scorse settimane del rapporto della Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella chiesa cattolica francese (Commissione Sauvé).

Dopo due anni e mezzo di lavoro la Commissione ha prodotto un documento di 485 pagine e oltre due mila appendici contenenti cifre, testimonianze, raccomandazioni per «riformare» la chiesa e porre fine al fenomeno «sistemico» della violenza sessuale.

Una cifra è evidenziata nella prefazione: 216.000 bambini e adolescenti sono stati vittime di violenze o aggressioni sessuali da parte di religiosi o ecclesiastici in un numero che oscilla fra i 2.900 ei 3.200dal 1950. Questo numero incredibile sale fino a 330.000 se si tiene conto delle vittime di aggressori laici entro l'istituzione. Un record «devastante», secondo Jean-Marc Sauvé, presidente della Commissione.

 Tra le risoluzioni adottate dall'assemblea plenaria dei vescovi per combattere gli abusi sessuali nella Chiesa vi sono, in particolare, la costituzione di un «organismo nazionale indipendente di riconoscimento e riparazione» e la verifica sistematica della fedina penale di qualsiasi incaricato a lavorare con minorenni.

Responsabilità

I vescovi hanno riconosciuto la «responsabilità istituzionale» della Chiesa negli atti pedofili commessi dal 1950 da membri del suo clero, chierici o persone legate all'istituzione e la loro «dimensione sistemica».

Ente nazionale indipendente

Sarà istituito un «organismo nazionale indipendente di riconoscimento e riparazione» per esaminare le denunce delle vittime di violenza sessuale. Sarà guidato da Marie Derain de Vaucresson, avvocata specializzata nell’infanzia e dirigente del ministero della Giustizia, sul modello della Commissione indipendente sugli abusi.

I vescovi hanno deciso di rifornire il fondo di risarcimento delle vittime «svestendosi dei beni immobili della Cef (Conferenza dei vescovi di Francia) e delle diocesi». Inoltre, all'occorrenza, «si potrà accendere un prestito per anticipare i bisogni». Quindi è prevista la vendita di beni immobiliari di proprietà della Chiesa, di fronte alle prevedibili cifre astronomiche dei risarcimenti di così tante persone, anche quelle le cui violenze subite sono cadute in prescrizione secondo la giustizia ordinaria. Come racconta bene Luca Kocci nell’edizione odierna de “Il Manifesto” «i vescovi hanno deciso che non attingeranno ai soldi delle donazioni e delle offerte dei fedeli – uno dei temi del dibattito nelle scorse settimane – ma venderanno immobili di proprietà e si indebiteranno con le banche».

Nuovi progetti

Sono costituiti gruppi di lavoro composti da laici, diaconi, sacerdoti, persone consacrate o vescovi per combattere la criminalità infantile. Le vittime saranno associate ad esso. Tra i loro temi di preoccupazione: «condivisione di buone pratiche di fronte ai casi denunciati», «confessione e accompagnamento spirituale», «accompagnamento dei sacerdoti coinvolti», «formazione dei futuri sacerdoti», «analisi delle cause di violenza sessuale all'interno del Chiesa», «accompagnamento del ministero dei sacerdoti ». Un coordinatore (uomo o donna) sarà incaricato di dare seguito alle raccomandazioni della commissione Sauvé per combattere la criminalità infantile.

I visitatori del Papa

I vescovi chiedono al Papa di inviare un'équipe di visitatori per valutare la loro missione di tutela dei minori e «per dare, se necessario, il seguito necessario al termine della loro visita».

Misure specifiche

Verifica sistematica degli atti giudiziari di ogni operatore pastorale (laico, consacrato, chierico) chiamato a lavorare con i minori, firma in ogni diocesi di un protocollo con il/i pubblico/i interessato/i.

Istituzione di un archivio nazionale di misure preventive per diocesi, movimenti e comunità (disposizione dei locali, formazione obbligatoria, valutazione, regolamenti, ecc.).

Realizzazione da parte di uno studio di esperti di una valutazione del rischio.

Audit esterno delle unità di consulenza alle vittime, che si traduca in una carta comune e in un metodo di valutazione regolare.

Partecipazione di almeno una donna al consiglio di ogni seminario e casa di formazione, con diritto di voto.

La III domenica di Quaresima diventa giornata di preghiera per le vittime.

Il 1° aprile 2022 entrerà in carica il Tribunale penale canonico nazionale annunciato lo scorso marzo.

Lavorare su tutti i punti dottrinali richiamati dalla relazione della Commissione: morale sessuale, antropologia, sacerdozio ministeriale, strumentalizzazione della “Parola di Dio”…

Lavori sulle raccomandazioni della Commissione Sauvé che riguardano il diritto canonico e che devono essere sottoposte all'approvazione del Vaticano.

Una prima occasione di dialogo con Roma dovrebbe avvenire già il 9 dicembre quando il presidente dei vescovi francesi Eric de Mouslins-Beaufort incontrerà papa Francesco insieme a suor Véronique Margron (presidente della Conferenza dei religiosi e delle religiose) e a Jean-Marc Sauvé.

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