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La pandemia nascosta

Uno studio pubblicato da The Lancet evidenzia un fenomeno allarmante: più di un milione e mezzo di minori nel mondo ha perso genitori o nonni a causa del Covid-19. E chiede di stanziare risorse per prevenire danni maggiori.

Un articolo della prestigiosa rivista scientifica inglese The Lancet, pubblicato lo scorso 20 luglio, evidenzia che un “effetto secondario” della pandemia di Covid-19 è stato la perdita, per più di un milione di minori nel mondo, di uno o entrambi i genitori o di altri “caregiver”, nonni o altri adulti.

L’articolo si basa su una ricerca svolta in 21 paesi, tra cui i più colpiti in termini assoluti risultano Perù, Sudafrica, Messico, Brasile, India, Usa. Le altre nazioni coinvolte nella ricerca, che complessivamente raggruppa il 76,4% delle morti per Covid-19 globali, sono Inghilterra-Galles, Argentina, Colombia, Francia, Germania, Iran, Italia, Kenya, Malawi, Nigeria, Filippine, Polonia, Russia, Spagna, Zimbabwe.

Lo studio è stato promosso da numerosi istituti di ricerca (Centers for Disease Control - Cdc, Agency for International Development - Usaid) e Università (Oxford, Harvard, University College London-Ucl, Imperial College London-Icl) statunitensi e britannici, e organismi internazionali (Organizzazione mondiale della Sanità - Oms, Banca mondiale).

Gli esperti afferenti ad alcuni di questi soggetti (Cdc, Usaid, Icl, Ucl, Banca mondiale, Oms, Università di Oxford e Harvard insieme all’Università di Cape Town) hanno stilato un rapporto congiunto con un titolo che parla da sé, Bambini: la pandemia nascosta 2021 (Children: The Hidden Pandemic 2021).

Sono state fatte tre stime, a livello globale, per il periodo tra il 1° marzo 2020 e il 30 aprile 2021: almeno 1.042.000 minori abbiano perso uno o entrambi i genitori (questo riguarda i padri in misura molto maggiore delle madri), 1.134.000 abbiano subito la morte di almeno un genitore o nonno a cui erano affidati (definiti “primary caregivers”), e 1.562.000 la perdita di almeno un “primary caregiver” o altro parente over 60 accudente (“secondary caregiver”). Solo per l’Italia, si tratta rispettivamente di 3201, 3568 e 5782 minori.

Lo studio ha riscontrato peraltro un drammatico aumento nell’ultimo mese considerato, con 220.000 nuovi orfani, e i ricercatori avvertono che la situazione da aprile è ulteriormente peggiorata: «Nonostante l’aumento della diffusione del vaccino nei paesi ad alto reddito, i tassi e i casi a livello globale continuano ad aumentare. Nei due mesi successivi alla fine del nostro periodo di studio, i decessi globali per Covid-19 segnalati sono aumentati da 3,2 milioni (30 aprile 2021) a più di 4 milioni (7 luglio). Dal momento che le morti degli adulti crescono in modo esponenziale, prevediamo che anche il numero di bambini orfani o che perderanno i loro caregiver crescerà esponenzialmente».

Dalla ricerca si evince la fondamentale presenza dei nonni e del loro ruolo come caregiver, considerando che a livello mondiale il 38% dei bambini vive in famiglie estese, che includono i nonni (il 50% nell’area Asia-Pacifico) e che il loro ruolo è “psicosociale”, pratico ed economico. Per questi bambini, ricorda la ricerca, oltre al trauma psicologico, aumenta il rischio di povertà e di varie forme di sfruttamento e violenza, oltre alla probabilità di essere condotti in istituti e orfanotrofi, e l’esposizione a maggiori rischi di malattie infettive e croniche, gravidanze precoci, suicidio.

Non si tratta del resto di uno studio puramente teorico, anzi: l’obiettivo è dare una stima della grandezza del fenomeno (la prima, finora, a livello globale) per sottolineare l’importanza di stanziare risorse: secondo i ricercatori, infatti, la risposta alla pandemia Covid-19 necessita di un ulteriore pilastro, «prevenire, monitorare, rispondere e prendersi cura dei bambini». Le raccomandazioni finali riguardano proprio i bisogni dei bambini, finora abbastanza trascurate dalla politica.

Le organizzazioni più impegnate sul fronte dell’infanzia hanno subito raccolto questo appello: da Save the Children, all’Unicef (qui la dichiarazione della direttrice esecutiva Henrietta Fore), a Faith to Action Initiative, una rete ecumenica di organizzazioni di ispirazione cristiana (tra cui Bethany Christian Services, World without Orphans e World Vision), ma non solo, che si occupa proprio della difesa dei bambini orfani nel mondo, ha incoraggiato i suoi membri «a mobilitarsi per prendersi cura di questi bambini e sostenere i familiari sopravvissuti» alla pandemia, ponendo l’accento sui rischi della soluzione più impiegata, l’istituzionalizzazione dei bambini, come riporta in un articolo Religion News Service.

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