«La Svizzera deve accogliere di più, ora!»
30 marzo 2021
Ampie fette della società elvetica, comprese molte chiese, chiedono uno sforzo maggiore a livello federale nel farsi carico di parte dei rifugiati sulle isole greche
«La nostra offerta è caduta nel vuoto»: città, associazioni, chiese e comunità locali, nonché numerosi esponenti del mondo della cultura e della politica - raccolti sotto lo slogan #EvacuareOra! - ieri a Berna, capitale della Svizzera, hanno reiterato la loro disponibilità ad accogliere e assistere i profughi bloccati sulle isole greche.
«La Svizzera può e deve fare di più», così recitava un anno fa l’appello di Pasqua promosso da un centinaio di organizzazioni umanitarie, associazioni, ONG e ambiti ecclesiastici, e firmato da più di 50'000 persone. Tra i primi firmatari figurano diversi esponenti di chiese, quali il teologo riformato Pierre Bühler; la pastora Sibylle Forrer; Karin Ottiger, co-direttrice dell’Unione Svizzera delle donne cattoliche; la teologa Elisabeth Gangloff Parmentier dell’Università di Ginevra; Urban Federer, abate del convento di Einsiedeln; mentre dal Ticino ha firmato l’appello Dick Marty, ex-consigliere di Stato ed ex-procuratore del cantone.
Per i promotori della campagna l’accoglienza di queste poche decine di rifugiati è positiva, ma rimane ampiamente insufficiente. «Il Consiglio federale aveva deciso, nell’ambito del suo programma di reinsediamento, di ammettere in Svizzera un contingente di 1600 persone rifugiate particolarmente vulnerabili per il 2020/21. Ad oggi però sono state ammesse solo 330. Inoltre, nel 2020 nel nostro paese sono state depositate solo 11’041 domande d’asilo, ovvero 3228 in meno rispetto al 2019 (-22,6%). Si tratta della cifra più bassa registrata dal 2007» fa sapere Amnesty International.
A Moria le autorità hanno allestito un sito d’urgenza, dove attualmente vivono circa 6900 persone, nonostante la sua capacità massima sia stimata di 3500 posti. Inoltre, il nuovo campo è installato su un vecchio campo di tiro militare. Come ammesso dallo stesso governo ellenico, il terreno è contaminato da piombo che in alcuni punti supera di molto il limite legale e potrebbe rappresentare dei rischi sanitari per le persone costrette a viverci.
Di fronte alla situazione attuale sulle isole greche la richiesta avanzata oggi dai sostenitori della campagna #EvacuareOra! è: Il governo sostenga un’evacuazione completa del campo di Moria da portare a termine con i paesi dell’Unione europea, mentre viene auspicata una entrata in materia da parte della Consigliera federale Karin Keller-Sutter per quanto concerne la proposta delle città di accogliere persone rifugiate.
Tratto da VoceEvangelica