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Centinaia di croci e di chiese demolite nel 2014 nella provincia cinese di Zhejiang

I dati forniti da Christian solidarity worldwide

La Christian solidarity worldwide (Csw), organizzazione cristiana impegnata nel lavoro di pressione politica (advocacy) in difesa dei diritti umani e della libertà religiosa, ha pubblicato una nuova tabella interattiva che raccoglie oltre 400 segnalazioni di incidenti legati a demolizioni complete o parziali di chiese e di edifici religiosi avvenuti nel 2014 nella provincia cinese di Zhejiang.

Quest’ultima è sede della città di Wenzhou, spesso indicata come la “Gerusalemme cinese” a causa della significativa presenza cristiana, dove le chiese sono considerate essere fra le più ricche e influenti in Cina.

Dal 2013, da quando si è stabilito che il Zhejiang sarà un’area di grande sviluppo economico entro il 2020, è stata lanciata una campagna per «abbellire» la regione eliminando le strutture illegali. La campagna è chiamata delle «Tre revisioni e una demolizione», indicando così la percentuale di edifici da distruggere, recuperando terreni da utilizzare per un ricco sviluppo edilizio. Secondo il governo provinciale le demolizioni riguardano in modo indistinto tutte le comunità e luoghi privati. Ma è un dato che la campagna prenda di mira soprattutto i luoghi cristiani cattolici e protestanti.

I fedeli fanno notare che gli avvisi di distruzione sono iniziati a circolare dopo che Xia Baolong, segretario del Partito del Zhejiang, ha compiuto un’ispezione e ha notato a Baiquan una chiesa con una croce che svettava in modo «troppo evidente» e offensivo alla vista. Vedendo poi in altre città diverse croci, ha dato ordine di «rettificare» quella visione. Da allora, demolire le croci, distruggere statue e radere al suolo chiese è divenuto l’impegno più cospicuo del Partito, sebbene il governo affermi che tutto questo è parte di una campagna che ha come unico scopo quello di colpire strutture illegali, e non ha nulla a che fare con la religione.

Mervyn Thomas, responsabile di Csw, ha detto: «Anche se il governo cinese sostiene che le demolizioni della chiesa non hanno nulla a che fare con la religione, la portata delle demolizioni testimoniata dalla nostra documentazione racconta una storia diversa. Il disagio sentito dai cristiani nella provincia e nel resto del paese è molto reale. Rinnoviamo il nostro appello alle autorità cinesi a compiere sforzi coerenti per entrare in dialogo con i leader religiosi, al fine di: promuovere la fiducia reciproca e relazioni positive; fornire istruzioni chiare circa il processo di richiesta di permesso per costruire una struttura religiosa; istituire un meccanismo di ricorso per gli edifici religiosi ai quali è stato negato il permesso di costruzione».

Fonte: CSW

Foto "Vue générale de Wenzhou" di Pascal3012 - Opera propria. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons.

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