L’Assemblea annuale della Federazione Battista Europea
29 settembre 2020
I delegati delle Unioni e Convenzioni Battiste di Europa, Medio Oriente e Asia Centrale si sono dati appuntamento tramite piattaforma digitale
Il 24 e il 25 settembre si è tenuta l’Assemblea annuale della Federazione Battista Europea (EBF Council). Quest’anno anziché incontrarsi a San Pietroburgo, circa 150 delegati delle Unioni e Convenzioni Battiste di Europa, Medio Oriente e Asia Centrale si sono dati appuntamento tramite piattaforma digitale. Certo l’esperienza della pandemia ha condizionato le condivisioni, i culti e le testimonianze, che ogni anno rappresentano il perno del Council. Per diversi Paesi la crisi del Covid 19 si è aggiunta a situazioni allarmanti.
Ascoltare il presidente dell’Unione battista della Bielorussia parlare di nonviolenza delle chiese di fronte ad una situazione politica fatta di rapimenti, pestaggi, torture da parte dell’attuale Presidente Lukaschenko; ricevere la testimonianza del pastore Rodrigo De Silva, che opera con l’associazione All4Aid, connessa alle chiese battiste in Germania, sull’isola di Lesbo, con il carico di dolore, rabbia, incredulità di fronte alla negazione dei diritti umani per le persone rifugiate a Moria, mancanti di ogni bene di prima necessità, adesso in procinto di essere trasferite in un nuovo campo di prigionia; partecipare agli sforzi delle chiese battiste in Libano, che vivono la crisi cercando di aiutare le persone rifugiate, quelle più ai margini, soprattutto attraverso l’istruzione e l’educazione.
Condividere sullo stesso schermo solo alcune di queste storie fa percepire l’urgenza dell’azione legata alla vita di fede. Anche per questo il Council ha votato quasi all’unanimità la creazione di una “commissione sulle migrazioni”, che possa sostenere le attività delle singole Unioni, metterle in relazione, lavorare assieme alle diverse agenzie che già operano sul campo, come ad esempio la Commissione Migranti delle Chiese Europee (CCME), e il Forum Battista per gli aiuti e lo sviluppo (BFAD).
Durante l’assemblea dell’EBF viene presentata anche la relazione annuale dell’Istituto teologico di studi battisti che ha sede ad Amsterdam. Il Direttore, il pastore Mike Pears, ha evidenziato come uno degli obiettivi dell’istituto sia tenere insieme mondo accademico e missione, in una visione della teologia come vita nella sua integrità: L’IBTSC mette a disposizione borse di studio per incoraggiare soprattutto studentesse e pastore a intraprendere un percorso di dottorato. Durante le elezioni per il nuovo Comitato direttivo del centro, chi scrive è stata eletta per un secondo mandato, assieme al prof Martin Rothkegel, della facoltà teologica di Elstal (Berlino). Nuovo membro del comitato, da quest’anno sotto la guida del prof Michael Rhoede, è invece Steven Porter, rappresentante della statunitense Cooperative Baptist Fellowship.
Grazie alla tecnologia è stato possibile anche avere incontri per “regioni”, gruppi in cui poter ascoltare le sfide e i cambiamenti che le chiese hanno vissuto in questo tempo di pandemia, per riconoscere quelle novità che finora non si era in grado di vedere: un modo diverso di vivere la leadership, ad esempio, ha sottolineato la segretaria generale delle Chiese battiste della Gran Bretagna, pastora Lynn Green, che non può più essere portata come un vestito elegante da una sola persona, a volte impigliata nella rete della routine. La fede nel Dio “che fa nuove tutte le cose” richiede capacità di ascolto e di riconoscimento, affinché il corpo di Cristo si ritrovi unito a Cristo appunto, e non esclusivamente a ciò che rischia di essere la mancanza di un’abitudine, per quanto importante, come il culto “come si è sempre fatto”.
È questo corpo che siamo stati chiamati a riconoscere, nel momento liturgico finale, in cui abbiamo condiviso, ciascuna e ciascuno dal luogo in cui si trovava, il pane e il vino, segni di una presenza che ci unisce e ci invia oltre i confini delle nostre case e delle nostre chiese.