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Apre in Germania l'importante settimana interculturale

Sotto il motto "Vivi insieme, cresci insieme" la rassegna organizzata da 45 anni dalle chiese evangelica, ortodossa e cattolica
 

La 45° Settimana Interculturale (Ikw) si è aperta ieri 27 settembre con un culto ecumenico nella cattedrale (Frauenkirche) a Monaco di Baviera. La cerimonia è stata organizzata, tra gli altri, dal presidente del Consiglio della Chiesa evangelica in Germania (Ekd) Heinrich Bedford-Strohm, nonché dall'arcivescovo di Monaco e Frisinga, cardinale Reinhard Marx, e dal metropolita Augoustinos, presidente della Conferenza episcopale ortodossa.

La settimana è proprio organizzata dalle tre chiese insieme a varie associazioni sociali e si compone di eventi, conferenze, iniziative a sfondo per l’appunto culturale, storico e sociale. Oltre 5 mila gli appuntamenti in 500 comuni in tutta la Germania, molti in forma virtuale quest’anno.

Nella sua introduzione al culto, il cardinale Marx ha ricordato il 40° anniversario dell'attacco all'Oktoberfest di Monaco, il 26 settembre 1980: «Tredici persone sono morte, molti feriti soffrono ancora oggi, lo shock di questo attacco terroristico è ancora grande in questa città. Oggi conosciamo il background della destra radicale, la xenofobia e il nazionalismo disumano che hanno guidato questo crimine. Questo culto e questa settimana interculturale dovrebbero essere anche un simbolo contro l'odio, l'antisemitismo, il disprezzo per gli altri e l'agitazione nazionalista. Noi cristiani sappiamo dove dobbiamo stare: con coloro che si schierano contro ogni odio e contro il razzismo e le parole e le azioni disumane».

Nella sua predicazione, il vescovo luterano Heinrich Bedford-Strohm ha ripreso il motto della settimana interculturale. «Vivi insieme, cresci insieme» come un processo di apprendimento e condivisione. «Facciamo tutti parte della famiglia umana che è dotata di diversità, ma viaggia insieme. Ma siamo ancora lontani dal raggiungimento del nostro obiettivo. La sfiducia, l'odio e la violenza minacciano ciò che caratterizza la nostra diversità. Viviamo il razzismo e l'esclusione delle persone in un modo che non avremmo potuto immaginare, nel nostro paese, in Europa e ai suoi confini. Come cristiani siamo al fianco di coloro che sono in pericolo». Gli eventi della Settimana interculturale e l'impegno e la creatività di così tante persone in tutto il paese sono  «un faro per ciò che possiamo essere: una comunità di molti per i quali tutti sono ugualmente importanti. Vorrei quindi aggiungere un terzo  pezzo al motto "Vivi insieme, cresci insieme": "Rimani insieme". Questo è urgentemente necessario oggi. Dio ci chiama a fare questo e ci dà la forza per farlo», ha detto Bedford-Strohm.

Nella conferenza congiunta delle chiese sulla Settimana Interculturale 2020, il presidente della Conferenza episcopale tedesca, il vescovo Georg Bätzing, il vescovo Bedford-Strohm e il metropolita Augoustinos hanno sottolineato le circostanze speciali in cui si svolge la settimana interculturale di quest'anno: «La pandemia di coronavirus ha cambiato drasticamente la nostra vita quotidiana e la vita delle persone in tutto il mondo. Gli effetti immediati della diffusione del virus e le misure protettive adeguate pongono grandi sfide a tutti noi. Richiedono costantemente nuove, attente considerazioni e decisioni che devono essere prese in condizioni di incertezza. Diventa chiaro per noi quanto sia vitale un atteggiamento basato sulla solidarietà nella nostra società».

 

Foto: la Frauenkirche di Monaco di Baviera

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