La migrazione al centro del Sinodo Rioplatense
10 febbraio 2015
Radio Beckwith ha raggiunto il Moderatore della Tavola Valdese, pastore Eugenio Bernardini, che partecipa ai lavori del Sinodo Valdese delle Chiese evangeliche Valdesi del Rio de la Plata
«Ricordo - dice Bernardini - che sono presente al Sinodo non come ospite ma come membro effettivo, con diritto di voce e di voto. Questo perché nell'ambito del nostro ordinamento ecclesiastico la Chiesa Valdese è una unica, suddivisa in due aree: quella europea e quella rioplatense ed è previsto che vi siano rappresentanze reciproche durante le Assemblee sinodali annuali. Come è già stato ricordato stiamo vivendo un Sinodo amministrativo, dove il termine intende non tanto un incontro più burocratico, bensì un Sinodo completo che si occupa sia dell'amministrazione ecclesiastica che di temi più generali. L'anno scorso si è invece svolto un Sinodo più corto e tematico. Ora - prosegue Bernardini - siamo nel pieno dei lavori: nel Sinodo Rioplatense c'è una tradizione di lavoro di gruppo molto importante e radicata, in cui varie commissioni si occupano di un aspetto particolare delle problematiche della chiesa, e la discussione si sviluppa all'interno di discussioni focalizzate. Le decisioni saranno prese proprio a partire dalle riflessioni fatte in gruppo. Tra i temi importanti di discussione c'è la migrazione. Mi ha colpito in modo particolare il fatto che in America Latina ci sono forti movimenti interni causati dalle guerre, dalle violenze, dalla criminalità organizzata e dal narcotraffico. Spostamenti interni di milioni di persone che sono alla perenne ricerca di luoghi dove poter vivere in pace».
Si discute anche di progetti delle chiese presenti in contesti urbani.
«La chiesa valdese in Argentina e in Uruguay ha una storia differente dalle altre chiese evangeliche. I valdesi hanno mantenuto un forte radicamento nella tradizione, anche rurale, con i luoghi d'origine. I valdesi arrivati in Sud America dalle valli valdesi partirono come contadini e cercarono quindi principalmente terre per le loro famiglie e per il lavoro. Ora gli spostamenti in città spingono a cercare maggiore attenzione a progetti urbani e a trovare modalità di conciliazione, presenza e evangelizzazione diverse da quelle finora realizzate in campagna. Nelle città l'attività sociale che accompagna tradizionalmente la presenza della chiesa si svolge soprattutto con attività pomeridiane per bambini in situazioni difficili e per le donne».