Rimandata al 2022 la Conferenza di Lambeth
09 luglio 2020
L’assise, che riunisce a livello globale i vescovi della Comunione anglicana, è stata rimandata a causa del Covid-19
È stata rimandata tra due anni, a causa dell’emergenza Covid-19, la Conferenza di Lambeth. L’evento, che riunisce i vescovi della Comunione anglicana, avrebbe dovuto tenersi a Canterbury, nel Kent, a fine mese (23 luglio al 2 agosto), e avrebbe visto la partecipazione di oltre un migliaio di vescovi provenienti da tutto il mondo.
Quando la pandemia si è diffusa all’inizio di quest’anno, fu annunciato a marzo che la conferenza, che si tiene circa una volta ogni dieci anni, sarebbe stata posticipata all’estate del 2021 a causa dell’impatto del Covid-19 sui viaggi e sui grandi raduni. Ma la data è stata nuovamente rivista e la conferenza è stata rimandata ulteriormente al 2022 alla luce delle continue incertezze che circolano sulla diffusione e ripresa del virus.
Ieri, l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha annunciato che, sebbene la conferenza fosse «estremamente importante», pianificarla in «un clima così incerto è estremamente difficile».
Nonostante le misure di distanziamento sociale siano state alleggerite in alcune parti del mondo, l’Arcivescovo ha affermato che «per il prossimo futuro» ci potrebbero essere ostacoli ai viaggi e alla logistica, e vi sarebbe il «rischio significativo» di una seconda o addirittura terza ondata del virus.
Esprimendo preoccupazione per il mancato vaccino e la prospettiva di una recessione economica a seguito del lockdown, Welby ha affermato che le sfide del tempo presente devono essere prese «molto sul serio». Allo stesso tempo, l’arcivescovo ha reso omaggio ai vescovi e ai primati di tutto il mondo che hanno svolto un ruolo chiave nel sostenere le loro comunità durante la crisi.
«Viviamo tutti in tempi molto complicati», ha detto. «E l’impatto della pandemia di Covid-19 ha cambiato le nostre priorità e le nostre esigenze. Ognuno di noi ne ha conosciuto l’impatto». E ha aggiunto: «La sicurezza e la salute dei delegati è della massima priorità».
L’Arcivescovo ha espresso la speranza che le restrizioni su raduni e viaggi su larga scala possano allentarsi entro il 2022 in modo da rendere le condizioni «più favorevoli» per la realizzazione della conferenza.
Intanto l’organizzazione continuerà a lavorare sul programma e sulle risorse che includeranno strumenti di discussione e documenti, che nei prossimi mesi saranno disponibili online.