In memoria di Ernesto Cardenal. «Perché tu non sei un Dio amico dei dittatori»
04 marzo 2020
Il sacerdote poeta e leader della rivoluzione sandinista in un ricordo del pastore battista Salvatore Rapisarda. Cardenal è morto a Managua lo scorso 1° marzo. Ieri i funerali, disturbati e interrotti più volte da contestatori che hanno aggredito giornalisti presenti
L’Agenzia Nev ha raccolto la testimonianza del pastore battista Salvatore Rapisarda, che incontrò Ernesto Cardenal a Porto Alegre, in Brasile, in occasione della IX assemblea del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec).
Ernesto Cardenal Martínez fu sacerdote, poeta e leader della rivoluzione sandinista. Nato a Granada il 20 gennaio 1925, è morto a Managua lo scorso 1° marzo. Questo il ricordo di Salvatore Rapisarda:
«La teologia della liberazione perde un grande protagonista con la morte di padre Ernesto Cardenal. Nell’evangelo aveva scoperto "l’opzione preferenziale per i poveri" e lo aveva chiamato ad un impegno teologico e politico, che lo aveva portato vicino ai calpestati e diseredati. Le sue scelte gli avevano alienato le simpatie di papa Giovanni Paolo II, provvidenzialmente sanate da papa Francesco.
Il ricordo di Ernesto Cardenal mi riporta alla ricca esperienza della IX assemblea del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) tenuta a Porto Alegre nel febbraio del 2006. Un’assemblea segnata dal nome significativo della città brasiliana e dalle esperienze dei movimenti per la pace, che si erano riuniti proprio nella città che richiama allegria.
Lì "Un altro mondo è possibile" era risuonato prepotente; lì il tema dell’Assemblea "Dio, nella tua grazia, trasforma il mondo" apriva il cuore al mondo nuovo di Dio. Lì il presidente Lula, in plenaria, parlava dei programmi di istruzione portati avanti dal suo governo a favore dei ragazzi e delle ragazze delle favelas, e non solo, per dare un futuro alla ricca componente giovanile e a tutta la società brasiliana. Lì in raduni informali (muturau) i movimenti per la pace si incontravano con Ernesto Cardenal per ribadire i temi della teologia della liberazione, della teologia contadina, della teologia di opposizione al potere capitalista. Lì si era assieme ad un altro gigante della lotta non violenta per la civiltà e la giustizia, l’arcivescovo Desmond Tutu. Il suo ruolo contro l’apartheid ci spingeva a una forma di venerazione, tanto più che la sua umiltà e il suo humour si rivelarono particolarmente illuminanti quando ci disse che nell’incontrarlo uno gli aveva detto: "I know you, Mr Mandela”».
I funerali di Ernesto Cardenal si sono svolti ieri. La cerimonia funebre è stata disturbata e interrotta più volte da fanatici sostenitori del presidente del Nicaragua Daniel Ortega, dal quale Cardenal prese le distanze dopo essere stato ministro nel suo primo governo. I disturbatori hanno anche aggredito e derubato giornalisti presenti. I tentativi di boicottaggio del funerale hanno costretto gli officianti a far uscire la bara da una porta laterale della chiesa.
Fra le opere di Cardenal, oltre ai salmi e agli epigrammi, ricordiamo il Canto Cosmico, un poema di oltre 500 pagine che raccoglie anche una poesia dedicata al compagno guerrigliero Laureano Mairena e la famosa preghiera per Marilyn Monroe. Nei suoi versi, che parlano del reale e denunciano le ingiustizie senza elusioni, tutti aspettano (o stanno al cospetto di) Dio. La giustizia, le persone, ma anche gli oggetti: “Dietro al monastero, vicino alla strada, / esiste un cimitero di cose consumate, / dove giacciono il ferro arrugginito, pezzi / di stoviglie, tubi spezzati, fili di ferro attorcigliati, / scatole di sigarette vuote, segatura / e zinco, plastica vecchia, copertoni rotti, / che aspettano come noi la resurrezione. (da “Gethsemany, Ky”, 1960). E ancora: Ascolta le mie parole Signore / Odi i miei gemiti / Ascolta la mia protesta / Perché tu non sei un Dio amico dei dittatori / o sostenitore della loro politica / e non ti influenza la propaganda / e non sei in società con il gangster / Non c’è sincerità nei loro discorsi / o nelle loro conferenze stampa / Parlano di pace nei loro discorsi / mentre aumentano la loro produzione bellica / Parlano di pace nelle Conferenze di Pace / e in segreto si preparano per la guerra […] Nell’ora della Sirena d’Allarme / tu sarai con me / tu sarai il mio rifugio il giorno della Bomba / Chi non crede nella menzogna dei loro annunci commerciali / e nelle loro campagne pubblicitarie e nelle loro campagne politiche / tu lo benedici / Lo circondi con il tuo amore / come con carri armati. (da Salmo 5, 1964)