Brexit: la fine di un’utopia?
04 febbraio 2020
La prima proposta di un’assemblea parlamentare a livello europeo risale addirittura al quacchero William Penn
Sembra, per usare un’espressione del teologo americano Reinhold Niebuhr, una vera e propria “ironia della storia”: la prima nazione a uscire dall’Unione europea è quella nella quale maturarono alcune delle prime e più importanti proposte di un Parlamento europeo (o Dieta o Stati generali)! La più famosa è quella formulata dal quacchero William Penn (1644-1718), il fondatore della colonia della Pennsylvania, in un breve saggio pubblicato alla fine del Seicento1, nel quale Penn auspicava la creazione di un’assemblea di rappresentanti di stati membri, comprese la Russia e la Turchia, le cui principali decisioni avrebbero dovuto riguardare il disarmo progressivo degli stati, al fine di assicurare la pace e favorire così lo sviluppo economico, scientifico e tecnico.
Il saggio iniziava con la scritta «Beati Pacifici. Cedunt Arma Togae», che univa due citazioni: una beatitudine evangelica (Mt. 5, 9) e la prima parte di un esametro di Cicerone riferito alla consuetudine dei generali romani che, quando entravano a Roma, deponevano la spada e indossavano la toga, per indicare che alla forza delle armi doveva subentrare il diritto delle leggi.
Per Penn, che aveva davanti agli occhi le distruzioni e le sofferenze causate dalle guerre in Europa, il valore della pace era evidente perché si sarebbero potute evitare le stragi e le distruzioni delle città; come esempio, citava le Province Unite dei Pasi Bassi.
Una proposta simile fu presentata al parlamento britannico da un altro quacchero amico di Penn, John Bellers nel 17102. Il progetto di Bellers precede di pochi anni quello famoso dell’abate di Saint-Pierre, Projet pour rendre la paix perpétuelle en Europe, la cui versione più nota fu pubblicata in tre volumi tra il 1713 e il 1716 (Saint-Pierre si ispirò certamente a Penn e molto probabilmente collaborò alla traduzione francese anonima del saggio di Penn apparsa nel 1697). In questi tempi di aspri contrasti sul problema dei rifugiati, Bellers andrebbe ricordato anche per l’aiuto concreto all’emigrazione di Ugonotti perseguitati in Pennsylvania, che Penn aveva voluto aperta alle vittime della persecuzione religiosa in Europa, e per la richiesta di accogliere rifugiati dal Palatinato presentata alla regina Anna e al parlamento inglese.
Penn e Bellers diedero concretezza politica e sociale alla “testimonianza di pace” che costituiva un profondo motivo ispiratore della loro fede quacchera. Evidentemente, dopo tre secoli, la loro voce è soffocata da altre voci, che esprimono altri interessi.
1. W. Penn, Essay towards the present and future peace in Europe by the establishment of an European Dyet, Parliament or Estates, London 1693 [tr. it., Discorso sulla pace presente e futura dell’Europa, in D. Archibugi e F. Voltaggio (a cura di), Filosofi per la pace, Roma 1999]. Il testo originale è reperibile in rete: www.fredsakedmit.dk/library/penn.pdf.
2. J. Bellers, Some reasons for an European State proposed to the Powers of Europe, London 1710.