Il Cec condanna l’attacco alle chiese in Niger
23 gennaio 2015
Apprezzato lo sforzo di condanna da parte del governo e del presidente del grande stato africano
Gli scontri in Niger, iniziato all’indomani dei fatti di Parigi, che hanno fino ad oggi portato alla distruzione di oltre 70 chiese e alla morte di un indeterminato numero di persone sono stati fortemente condannati dal Consiglio ecumenico delle chiese (Cec).
Un documento ufficiale sottolinea che «il Cec è grato per la ferma condanna di questi fatti da parte del governo del Niger e del suo presidente Mahamadou Issoufou che ha denunciato le violenze anti cristiane, colpevoli di nulla e non meritevoli di alcuna repressione. Il Niger è uno Stato a maggioranza musulmana ma con una reputazione di relativa tolleranza nei confronti della minoranza cristiana, rovinata da questi ultimi anni di radicalizzazione. Abbiamo oltremodo apprezzato l’intervento radiofonico alla Bbc del pastore Sani Nomao che ha invitato al perdono, all’amore per il prossimo e a tener salda la propria fede davanti a queste atroci sofferenze».