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Cile, protesta delle chiese per l'ora di religione

Nel paese sudamericano fa discutere la norma che rende facoltativa in alcune classi l'insegnamento delle religioni 

Hanno scelto un annuncio a pagamento sul quotidiano “El Mercurio” nove chiese cilene per rendere nota la contrarietà rispetto alle recenti modifiche in ambito di insegnamento del corso di religione nelle scuole del paese latino-americano. Le nuove regole renderanno facoltativa e non più obbligatoria la partecipazione all’ora di religione per gli alunni della 3° e 4° media secondo l’ordinamento scolastico cileno. La dichiarazione è firmata dalla Conferenza Episcopale del Cile, dal Comitato nazionale per l'educazione evangelica, dal Centro islamico del Cile, dalla Comunità ebraica del Cile, dalla Società per la cultura e la carità islamica, dalla Chiesa avventista del settimo giorno, dalla Chiesa battista del Cile, dalla Chiesa luterana del Cile e dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni.

«L’insegnamento della religione contribuisce alla formazione di un cittadino democratico, responsabile, etico, critico, libero e solidale, con una visione della cultura e della religiosità della società in cui vive – si legge nel testo-. Inoltre contribuisce e getta le basi per lo sviluppo individuale della conoscenza disciplinare di ogni studente, contribuendo a una conoscenza molto più ampia ed equilibrata».

Il ministro dell'Istruzione, Marcela Cubillos, ha difeso il cambiamento nel programma scolastico, sostenendo che «nella scuola media il giovane sceglie e non la sua famiglia».

«Il problema è che per gli studenti che scelgono di non seguire l’ora di religione (addirittura il 96% in terza e quarta elementare) la scuola non può dare loro alcuna alternativa per fare un uso migliore di quel tempo», ha detto.

Il cambiamento, ha detto Cubillos, «permetterà alle scuole di offrire anche in quelle due ore di offrire lezioni di storia, arte o educazione fisica a coloro che non prendono parte  all’ora di religione. E questo è positivo».

Sebbene la Costituzione abbia stabilito nel 1925 la separazione tra Stato e Chiesa (cattolica), fino ad ora l’influenza di quest’ultima in ambito educativo è stata molto forte e, di fatto, i professori che la insegnano sono autorizzati dalle diocesi e formati nei loro istituti e non dallo Stato. Ci ricorda qualcosa?

 

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