Ricerca e consulta tutti gli articoli fino a luglio 2023

Questo archivio raccoglie articoli storici del nostro sito, conservando una preziosa testimonianza delle notizie e degli eventi passati.
Come utilizzare il modulo di ricerca
Il nostro modulo di ricerca è uno strumento potente che ti permette di esplorare l'archivio in modo facile e intuitivo. Puoi cercare gli articoli utilizzando diversi criteri:
  • Inserisci parole chiave o frasi specifiche per trovare articoli che trattano gli argomenti di tuo interesse.
  • Se stai cercando articoli scritti da un autore specifico, puoi inserire il suo nome per visualizzare tutte le sue pubblicazioni presenti nell'archivio.

Già da oggi siamo resuscitati con Cristo

Un giorno una parola – commento a Luca 23, 42-43

Dio mi ha reso fecondo nel paese della mia afflizione
Genesi 41, 52

Uno dei malfattori appeso alla croce diceva: “Gesù. Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!”. Ed Egli gli disse: “Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso”
Luca 23, 42-43

I due “malfattori” o “ladroni”, come si diceva una volta, erano, alla pari di Barabba che venne graziato da Pilato, due zeloti, terroristi dell’epoca, che combattevano gli occupanti romani.

Mentre Matteo e Marco raccontano che entrambi i malfattori insultavano Gesù, per avere deluso le loro aspettative, Luca ci dice che uno dei due fu preso dal dubbio e che questo dubbio si tramutò in fede. Noi sapevamo che la nostra ribellione poteva finire con questa condanna a morte – riconosce – ma quest’uomo non la meritava perché è un giusto. Forse ci siamo sbagliati sul Messia, forse il nostro messianismo violento non ha a che vedere con la volontà di Dio. Abbiamo peccato e per questo siamo puniti. 

Improvvisamente – di fronte alla sofferenza e alla morte del Giusto – quest’uomo morente, rimane folgorato e riconosce in Gesù il Messia, che a suo tempo si manifesterà come tale. Capisce che gli sforzi violenti per instaurare il Regno di Dio non solo sono inutili, ma causano morte e ingiustizie crescenti. No, questo non può essere il Regno dei cieli. E allora, come l’antico salmista (106, 4) chiede di non essere dimenticato: ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno”.

“Oggi tu sarai con me in Paradiso” è la risposta di Gesù. I teologi si accapigliano per cercare di accordare queste parole con le loro idee. Qualcuno ha tradotto: “Io ti dico oggi”. Altri attribuiscono questo oggial fatto che si credesse alla Risurrezione immediata di Gesù, ma allora la discesa agli inferi? O che Gesù – come lui stesso disse – sui tempi non era ben informato, perché solo il Padre conosceva queste cose (Matteo 24, 36). 

Quello che Gesù ci dice in realtà è che il tempo non conta: già da oggi – se tu hai compreso la grandezza di Dio, e hai accolto il suo messaggio di amore e di salvezza – per quanto la tua vita sia stata e sia disastrosa e sembri senza speranza, sei stato risuscitato con Cristo, da Dio, che con lui ti ha fatto già sedere nei luoghi celesti (Efesini 2, 7). 

 

Immagine: Giambattista Tiepolo, Cristo in croce (1745-1750 circa)

Interesse geografico: