Già da oggi siamo resuscitati con Cristo
19 aprile 2019
Un giorno una parola – commento a Luca 23, 42-43
Dio mi ha reso fecondo nel paese della mia afflizione
Genesi 41, 52
Uno dei malfattori appeso alla croce diceva: “Gesù. Ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!”. Ed Egli gli disse: “Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso”
Luca 23, 42-43
I due “malfattori” o “ladroni”, come si diceva una volta, erano, alla pari di Barabba che venne graziato da Pilato, due zeloti, terroristi dell’epoca, che combattevano gli occupanti romani.
Mentre Matteo e Marco raccontano che entrambi i malfattori insultavano Gesù, per avere deluso le loro aspettative, Luca ci dice che uno dei due fu preso dal dubbio e che questo dubbio si tramutò in fede. Noi sapevamo che la nostra ribellione poteva finire con questa condanna a morte – riconosce – ma quest’uomo non la meritava perché è un giusto. Forse ci siamo sbagliati sul Messia, forse il nostro messianismo violento non ha a che vedere con la volontà di Dio. Abbiamo peccato e per questo siamo puniti.
Improvvisamente – di fronte alla sofferenza e alla morte del Giusto – quest’uomo morente, rimane folgorato e riconosce in Gesù il Messia, che a suo tempo si manifesterà come tale. Capisce che gli sforzi violenti per instaurare il Regno di Dio non solo sono inutili, ma causano morte e ingiustizie crescenti. No, questo non può essere il Regno dei cieli. E allora, come l’antico salmista (106, 4) chiede di non essere dimenticato: “ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno”.
“Oggi tu sarai con me in Paradiso” è la risposta di Gesù. I teologi si accapigliano per cercare di accordare queste parole con le loro idee. Qualcuno ha tradotto: “Io ti dico oggi”. Altri attribuiscono questo oggial fatto che si credesse alla Risurrezione immediata di Gesù, ma allora la discesa agli inferi? O che Gesù – come lui stesso disse – sui tempi non era ben informato, perché solo il Padre conosceva queste cose (Matteo 24, 36).
Quello che Gesù ci dice in realtà è che il tempo non conta: già da oggi – se tu hai compreso la grandezza di Dio, e hai accolto il suo messaggio di amore e di salvezza – per quanto la tua vita sia stata e sia disastrosa e sembri senza speranza, sei stato risuscitato con Cristo, da Dio, che con lui ti ha fatto già sedere nei luoghi celesti (Efesini 2, 7).
Immagine: Giambattista Tiepolo, Cristo in croce (1745-1750 circa)