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Il progetto Mi Fido di Te con le chiese valdesi del I distretto

Reading, incontri tematici e un percorso di teatro dedicato ai membri delle comunità che vogliono mettersi in gioco per dire NO alla violenza di genere

La riflessione sulla violenza di genere entra ancora di più nelle chiese valdesi. Il Coordinamento Opere Valli - Diaconia Valdese propone il progetto Mi Fido di Te ai membri delle chiese valdesi del I distretto, per proseguire il cammino di prevenzione e sensibilizzazione.

Il progetto Mi fido di Te si è rivolto in questi anni alle scuole del territorio pinerolese, raggiungendo circa 2500 persone. «Un percorso entusiasmante, quello che abbiamo fatto con i giovani», conferma Paola Paschetto, progettista e ideatrice del progetto. «Ora vorremmo provare a lavorare anche con gli adulti, in particolare con i membri delle nostre chiese valdesi. La base di ogni relazione è la fiducia: il nome del progetto, Mi fido di Te, nasce per mettere l’accento su questo aspetto e con l’idea di riflettere sulle relazioni. I numeri che parlano di violenza di genere non stanno diminuendo: significa che bisogna continuare a parlarne e stare vicini a chi soffre queste situazioni drammatiche».

La riflessione sulla violenza di genere fa parte della vita delle chiese valdesi, come ci racconta il pastore Stefano D’Amore: «Negli anni ci sono state decisioni sinodali, gruppi di lavoro, l’adesione al “posto occupato”, percorsi biblici e liturgici proposti dalla federazione donne. Il tema ci vede coinvolti non solo perché è una questione civile, ma anche da un punto di vista biblico, teologico, di fede. La creazione di Dio avviene sotto l’impronta dell’amore. Dio crea separando con l’obiettivo di  moltiplicare. Nel momento in cui noi questa separazione la usiamo invece per offuscare, violentare e sottomettere gli altri facciamo qualcosa di contrario alla volontà di Dio. Sono felice di questa collaborazione tra Diaconia e chiese del distretto, speriamo che possa diventare un appuntamento continuativo».

Il percorso con le chiese prevede tre fasi. La prima presenta un reading teatrale che fa ragionare sia la parte emotiva che quella razionale. Possono uscire emozioni come rabbia, paura, incomprensione e si riflette allargando lo spettro e scoprendo diversi tipi di violenze: economiche, assistite, nascoste. Due serate si sono già svolte, venerdì 11 a Pinerolo e sabato 12 a Pomaretto, con una buona partecipazione, come ci racconta Paola Paschetto: «Siamo soddisfatti delle prime due serate: la partecipazione complessiva è stata di un centinaio di persone. Abbiamo dato il via al percorso, che speriamo prosegua così. Com’è stato sottolineato anche dai pastori che introducevano la serata, è importante continuare a tenere alta l’attenzione e lavorare in sinergia».

Il terzo e ultimo spettacolo andrà in scena questa sera, lunedì 14 gennaio, nella sala polivalente di Villar Pellice.

Da febbraio in poi il progetto proseguirà con gli approfondimenti tematici mensili, gestiti da Alessandra Mattiola, counsellor e psicologa del progetto. Ogni incontro avrà una tematica differente per permettere di poter sviluppare alcuni aspetti fondamentali della violenza di genere. Gli appuntamenti sono fissati nelle date di venerdì 8 febbraio a San Germano, venerdì 1 marzo a Torre Pellice e sabato 6 aprile a Pomaretto.

Infine, terza ed ultima fase del progetto, dal 28 febbraio in avanti, un laboratorio teatrale, unico per tutto il distretto, gestito dalla regista e attrice Anna Giampiccoli. I membri di chiesa saranno coinvolti nel progetto finale che sarà presentato a fine maggio 2019.

Per maggiori informazioni contattare il Servizio Adulti e Territorio della Diaconia Valdese.

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