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Asilo ad Asia Bibi. Pressioni sul governo del Regno Unito

Leader religiosi, attivisti per i diritti umani, uomini politici chiedono al governo di offrire un luogo sicuro alla donna cristiana e alla sua famiglia

Cresce in queste ore la pressione sul governo del Regno Unito affinché offra asilo politico ad Asia Bibi, la donna cristiana pakistana condannata a morte e assolta dal reato di blasfemia due settimane fa.

Il rifiuto da parte del Regno Unito di offrire asilo alla donna e alla sua famiglia per timore di sollevazioni violente di frange estremiste musulmane e di ritorsioni contro ambasciate e cittadini britannici nei paesi islamici, è stato duramente criticato da alcuni leader religiosi di spicco – tra cui il vescovo di Durham, Paul Butler, David Landrum, direttore di advocacy presso l’Alleanza evangelica del Regno Unito, alcuni musulmani, sikh, ebrei – da attivisti per i diritti umani e da 15 deputati che hanno inviato una lettera al segretario di Stato per gli affari interni del Regno Unito, Sajid Javid.

«Questo paese – si legge nella lettera – ha una lunga tradizione, che risale agli Ugonotti, nell’accoglienza. Dovremmo cercare di agire anche in questo caso. È essenziale che vi sia una forte pressione internazionale per garantire che il governo pakistano consenta alla sig.ra Bibi di partire verso un luogo sicuro, se lo desidera. Le chiediamo di fare una dichiarazione chiara affinché la Gran Bretagna possa accogliere una richiesta di asilo. Siamo fiduciosi che l’azione di garantire sicurezza ad Asia Bibi e alla sua famiglia sarebbe molto apprezzata dalla maggior parte delle persone in Gran Bretagna, appartenenti ad ogni fede presente nella nostra società. Se ci sono voci marginali intolleranti che obietteranno, devono essere fortemente contestate senza indugio. La vera minaccia alle buone relazioni tra le comunità in Gran Bretagna deriverebbe dall’incapacità di difendere quei valori che tutti dovremmo condividere».

Ieri una lettera con la stessa richiesta di concedere l’asilo politico ad Asia Bibi, è stata inviata al segretario di Stato Sajid Javid, dalla rev. Susan Brown, moderatrice dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, di concerto con la Conferenza dei vescovi cattolici di Scozia e il Collegio dei vescovi della Chiesa episcopale scozzese, nella quale si afferma che le violente proteste che sono scoppiate dopo l’assoluzione di Asia Bibi sottolineano con forza i pericoli che i cristiani affrontano in un paese in cui la blasfemia comporta la pena di morte. La lettera prosegue: «Siamo solidali con la comunità cristiana in Pakistan e chiediamo che il governo del Regno Unito agisca per proteggere le comunità religiose minoritarie e per garantire giustizia a tutti. Attraverso lei, esortiamo il Ministero dell’Interno a concedere asilo a Asia Bibi e alla sua famiglia in riconoscimento del costante impegno del Regno Unito per la libertà di religione e di credo». Infine, circa 70 deputati hanno scritto al Primo Ministro inglese, Theresa May, chiedendo che sia concesso asilo ad Asia Bibi a causa delle «circostanze eccezionali» del suo caso.

Firmata dal deputato conservatore del Parlamento, Rehman Chishti, la lettera dichiara: «C’è un pericolo molto evidente per la vita della donna e della sua famiglia in Pakistan, accresciuto di recente dalle azioni inaccettabili e terrificanti della folla di estremisti religiosi e dalla decisione inaccettabile del governo del Pakistan di cedere alle richieste della folla». Intervistato al programma Today di Radio 4 della BBC, Chishti ha detto: «Abbiamo l’obbligo morale come Regno Unito di dare rifugio a qualcuno che è stato perseguitato per la propria fede».

 

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