Usa, metodisti uniti contro il razzismo di Stato
16 gennaio 2018
Il presidente del Consiglio dei vescovi della Chiesa metodista unita, Bruce R. Ough, «bacchetta» Trump
«Perché gli Stati Uniti dovrebbero ospitare tutta questa gente che arriva da questi “cesso” di Paesi?», è la frase choc, poi incriminata, detta dal presidente americano Donald Trump in occasione di un incontro avvenuto nello Studio Ovale venerdì scorso; un commento che ha sconvolto i membri del Congresso e che poi è «rimbalzato» su tutti i media: «parole ignobili indirizzate a delle persone, a delle Nazioni e agli stessi americani», ha rilevato il deputato della Georgia, John Lewis, una delle icone viventi del movimento per i diritti civili americani e storico collaboratore e amico di Martin Luther King.
Trump, quel «cesso di paesi», se lo è lasciato scappare rispondendo ad alcuni parlamentari e senatori che gli chiedevano di riconsiderare la decisione di togliere lo Status di protezione a migliaia di persone giunte da Haiti, El Salvador e da alcuni Paesi africani. Insieme alle polemiche, una richiesta di scuse ufficiali da parte di Trump è stata avanzata anche dagli ambasciatori africani presenti all’Onu.
Ovviamente anche le chiese non si sono fatte attendere, e ieri dopo la presa di posizione della Chiesa episcopale statunitense, attraverso una lettera, il presidente del Consiglio dei vescovi della Chiesa metodista unita, Bruce R. Ough, ha rilevato: «Siamo sconvolti per le parole offensive e disgustose dette da Trump ad immigrati provenienti da paesi africani, da Haiti e da El Salvador. […] Parole offensive, dannose e razziste. Facciamo appello a tutti i cristiani, specialmente ai Metodisti Uniti, perché condannino questa dichiarazione e si uniscano per chiedere al presidente Trump di scusarsi».
«I metodisti uniti – prosegue Bruce R. Ough –, amano i loro fratelli e le sorelle presenti nel mondo. Come Dio ama tutta la creazione. Il Consiglio della Chiesa metodista unita è profondamente infastidito dal tipo di linguaggio rozzo e volgare utilizzato, che riteniamo altresì inadeguato per una Nazione fondata da immigrati».
Migliaia di membri di chiesa, laici e cittadini, altamente qualificati, prosegue la lettera, «contribuiscono a far prosperare questa Nazione e provengono proprio da quei luoghi che il presidente Trump ha diffamato con i suoi commenti razzisti. Un atteggiamento, poi, in netta contraddizione con l’insegnamento dell’amore che Dio riserva indistintamente a tutte le persone. Questi commenti – prosegue Bruce R. Ough –, alla vigilia della celebrazione del Martin Luther King Day, contrastano con la testimonianza di King e con la sua battaglia per combattere ogni forma di razzismo».
Ricordando infine le recenti celebrazioni del Natale, Ough chiosa: «I genitori di Gesù, durante la sua infanzia, dovettero fuggire in Africa per sfuggire all’ira di re Erode. Milioni di immigrati oggi e nel mondo sono costretti a spostarsi per salvarsi la vita, abbiamo il dovere cristiano di sostenerli mentre fuggono dai pericoli politici, culturali e sociali […]. Dimostriamo – conclude Ough – l’amore per tutto il popolo di Dio dicendo uniti un forte No al razzismo; No alle discriminazioni e No al bigottismo».