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Un anno fa nasceva Trip, l’associazione per il turismo responsabile in Piemonte. Sotto la guida di Dislivelli, l’associazione che studia e promuove le terre alte, si erano unite il Collegio Regionale delle Guide Alpine del Piemonte, l’Agrap, l’associazione dei gestori dei rifugi alpini e posti tappa del Piemonte, Sweet Mountains, la rete di promozione del turismo responsabile sulle Alpi e l’Aigae, l’Associazione italiana guide ambientali escursionistiche. Lo scopo era e rimane quello di rappresentare e sostenere il lavoro di oltre 700 tra piccole imprese, professionisti e operatori attivi in 543 comuni montani piemontesi che ogni giorno lavorano per un tipo di turismo sostenibile per l’ambiente, in quadro di rapida trasformazione del fenomeno.

Cos’è il turismo responsabile e chi unisce

«Il turismo, dopo il petrolio, rappresenta l’economia più redditizia del mondo e anche per il Piemonte è così, anche se ce ne siamo accorti molto tardi rispetto ad altre regioni d’Italia», ha esordito Maurizio Dematteis di Dislivelli a Cuorgnè giovedì 29 novembre, in occasione del primo convegno dedicato al bilancio di un anno di lavoro del coordinamento. In questi 12 mesi Trip ha continuato a promuovere e sostenere il sempre più crescente fenomeno del turismo “dolce” in montagna, valorizzando le differenze e le peculiarità di ogni posto, dal dialetto alla cucina, dai colori ai paesaggi. «Il turismo dolce consiste nello scambio di culture esterne e interne, nel graduale inserimento del visitatore nella realtà locale, rispettandone i tempi, i riti, gli usi. Trip si propone di sostenere questa nuova forma di turismo in crescita capace di creare nuovi posti di lavoro tessendo una rete virtuosa tra strutture ricettive, produttori agricoli e professionisti della montagna generando un flusso crescente di ricadute economiche e culturali sul territorio. Un nuovo patto tra città e montagna per tutelare, valorizzare e promuovere i 400 chilometri di montagne piemontesi in modo durevole e responsabile», è stato ripetuto a Cuorgnè. Questo, per raccontare le realtà che quotidianamente offrono l’opportunità di fare turismo responsabile sulle montagne piemontesi.

Il bilancio di un anno

L’osservatorio permanente ha monitorato l’andamento del settore. A un anno di distanza, il bilancio è confortante: ricavi per 36 milioni di euro, un indotto di oltre 1000 lavoratori tra tempo indeterminato, determinato e stagionali tra l’ottobre del 2016 e il settembre del 2017. Le 700 realtà associate si sono divise 21 milioni di ricavi tra pernottamenti e pasti serviti, 14 milioni da attività outdoor e didattiche. In un anno sono stati impiegati 332 lavoratori fissi in Piemonte, 106 stagionali e 166 lavoratori occasionali, impiegati nel turismo “dolce” o sostenibile.

«In un periodo storico – ha concluso Dematteis – in cui il turismo di massa in montagna legato alle stazioni sciistiche vive un momento di difficoltà, dettato dai cambiamenti climatici, dalla crisi economica e da una nuova cultura vocata al turismo esperienziale, Trip vuole promuovere un’offerta variegata di attività sportive, culturali e sociali a basso impatto ambientale che trova sempre più spazio all’interno delle scelte delle persone interessate alla montagna. Il coordinamento nasce quindi per dare risposte a nuove esigenze, cercando di favorire attraverso un’attenta attività di marketing e di ricerca un turismo responsabile più attento al rispetto della cultura e della natura alpine».

Questo coordinamento vuole dare rappresentanza all’associazionismo piemontese impegnato nella salvaguardia e nella valorizzazione del territorio montano. A Cuorgné era presente anche l’Ires Piemonte, l’istituto di ricerche economico e sociali della Regione che si occupa di analisi quantitative e che ha presentato un approfondimento sul turismo slow nelle zone montane di riferimento dei Gal Valli del Canavese e Valli di Lanzo Ceronda e Casternone. Il direttore del Gal Valli di Lanzo, Mario Poma, ha parlato dell’operato congiunto dei due Gruppi di Azione Locale. Inoltre, il presidente di Legambiente Piemonte-Valle d’Aosta Fabio Dovana ha spiegato le motivazioni dell’attribuzione della Bandiera Verde 2017 alla rete Sweet Mountains. Cassiano Luminati, Direttore del Polo Poschiavo, del canton Grigioni in Svizzera, ha infine presentato il progetto Alpine Space AlpFoodway, iniziativa che vede impegnata tra i partner l’Associazione Dislivelli e tra gli osservatori la rete Sweet Mountains. Il progetto studia e diffonde la valorizzazione della cultura del cibo delle Alpi, elemento aggiuntivo, ma fondamentale, all’offerta turistica dolce in montagna.

Immagine: il bilancio di un anno di Trip nella ex chiesa SS. Trinità di Cuorgné. Foto Diego Meggiolaro

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