Dal 1911 i riformati di Francia hanno un loro appuntamento del cuore. La data è sempre la stessa, la prima domenica di settembre, il luogo è il pugno di case del Mas Soubeyran, nel comune di Mialet; siamo nel massiccio delle Cévennes, nel sud della Francia, laddove l’epopea ugonotta visse pagine di dolore e gloria fra il XVII e il XVIII secolo.
Migliaia di persone giungeranno da tutta la Francia per il culto all’aperto, nei boschi del paese, e per una giornata di festa comunitaria, l’Assemblée du Désert.
Con il termine Dèsert si intende il periodo di forti persecuzioni subite dagli Ugonotti nel periodo compreso fra la revoca dell’editto di Nantes (1685) e la rivoluzione francese (1789). Un secolo di battaglie, repressioni, violenze, isolamento. Il deserto è anche il simbolo dell’esodo del popolo di Israele dalla Terra Promessa, traslato e associato in questo caso alle pene dei protestanti francesi. Camisards ( da camicia, loro indumento tipico) erano chiamati i ribelli che lottarono per non vedere le loro genti obbligate a convertirsi al cattolicesimo, e nella casa di uno dei leader Camisard, Roland, è ospitato il Musée du Desert, che quei tempi rievoca.
Inevitabilmente le riflessioni di quest’anno ruoteranno attorno all’impatto enorme avuto dalla Riforma protestante del ‘500 nell’Europa dell’epoca, non solo attraverso l’azione di Lutero, ma di Calvino e degli altri riformatori. Il culto delle ore 10.30 sarà quest’anno condotto dal pastore Jean-François Breyne, della parrocchia luterana Saint-Jean di Parigi. Nel pomeriggio gli interventi degli storici Marc Lienhard dell’università di Strasburgo e Thomas Maissen, direttore dell’Istituto storico tedesco di Parigi ragioneranno proprio sull’eredità del messaggio dei primi riformatori. A chiudere la giornata sarà il pastore François Clavairoly, presidente della Federazione protestante di Francia. Le note de La Cèvenole, inno composto nel 1885 dal pastore battista Rubens Saillens accompagnerà i presenti nel rompete le righe finale.