I primi beneficiari dei corridoi umanitari francesi attesi il 5 luglio
30 giugno 2017
Al via il progetto ecumenico che ricalca quello italiano. Insieme ai promotori dell’iniziativa francese ad accogliere le famiglie siriane e irachene in arrivo dal Libano, ci sarà anche il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, pastore Luca Maria Negro
Atterreranno in sedici con un regolare volo Air France all’aeroporto di Roissy-Charles-de-Gaulle. Quattro famiglie di siriani e iracheni, tra cui una persona disabile e tre bambini piccoli, apriranno di fatto il primo varco sicuro e legale verso la Francia. Si imbarcheranno a Beirut il 5 luglio, per essere accolte la stessa sera dai promotori dei “corridoi umanitari” francesi: saranno presenti per un benvenuto rappresentanti della Comunità di Sant’Egidio, Federazione protestante di Francia (Fpf), Federazione di mutuo soccorso (Entraide protestante), Conferenza episcopale e Secours catholique-Caritas Francia. Un’iniziativa che ricalca il modello italiano già sperimentato con successo.
Non nasconde la sua soddisfazione il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), pastore Luca Maria Negro, che sarà presente all’aeroporto di Parigi per l’occasione: «Per noi si tratta di un traguardo importante. La Francia è il primo paese europeo a seguire l’esempio italiano, una buona pratica portata avanti in chiave ecumenica, dove protestanti e cattolici insieme si sono attivati per l’accoglienza in sicurezza di persone che hanno perso tutto a causa di guerra e persecuzione».
Le famiglie che arriveranno in Francia saranno prese in carico dai promotori del progetto e proseguiranno in direzione delle città di Nîmes e Le Mans, dove beneficeranno di assistenza sanitaria e seguiranno un programma di integrazione.
I promotori del progetto francese dei “corridoi umanitari” – che come sottotitolo recita: “Un’accoglienza ecumenica, dei cittadini e innovatrice per l’Europa” – hanno firmato a marzo un protocollo d’intesa con il governo francese, che prevede l’arrivo in 18 mesi di 500 persone altamente vulnerabili provenienti dal Libano. Il presidente della FPF, il pastore François Clavairoly, lo ha definito un progetto «originale e promettente».
Fonte Nev