L'arcivescova di Uppsala e Primate della Chiesa di Svezia Antje Jackelén dal 2014 è la prima donna alla guida della chiesa luterana svedese. In questa veste è stata in sostanza la padrona di casa che ha gestito l’accoglienza di papa Bergoglio a Lund lo scorso 31 ottobre, in occasione delle celebrazioni per l’apertura delle celebrazioni per i 500 della Riforma protestante.
Stamane ha reso a sua volta visita in Vaticano al pontefice, proprio per contraccambiare l’importante incontro dello scorso autunno in cui venne siglata da Francesco e dall’allora presidente della Federazione luterana mondiale Munib Younan una dichiarazione congiunta che in sostanza riprende i temi portanti del documento “Dal conflitto alla comunione. La commemorazione comune luterano-cattolica della Riforma nel 2017” siglato nel 2014 dall’apposita commissione mista delle due chiese per voltare finalmente pagina dopo secoli di incomprensioni.
Il testo di Lund ricorda che «il passato non può essere cambiato», ma «la memoria e il modo di fare memoria possono essere trasformati. Preghiamo per la guarigione delle ferite e delle memorie che oscurano la nostra visione gli uni degli altri». Un grande messaggio di comunione in un mondo lacerato da conflitti, un segno di dialogo e di speranza che stamane ha vissuto un’altra pagina.
A Roma la vescova è giunta in compagnia del suo omologo cattolico, il vescovo di Stoccolma Anders Arborelius, e di un’icona raffigurante San Francesco d’Assisi, opera dell’importante artista contemporaneo Lars Gerdmar.