A inizio aprile un’ordinanza della Regione Piemonte aveva sbloccato i fondi per iniziare a sistemare i danni più significativi causati dall'alluvione del novembre 2016. Avevamo raccontato i danni che, a cinque mesi dall'evento, erano ancora presenti sul territorio, in particolare nei due comuni più colpiti: Perosa Argentina in val Chisone e Bobbio Pellice in val Pellice.
Bobbio Pellice
Martedì 16 maggio sono iniziati i lavori per il ripristino della strada comunale che attraversa i comuni di Bobbio e Villar Pellice e che ha subito i danni maggiori durante le forti piogge cadute tra il 24 e il 26 novembre 2016. Per quei danni, i due comuni avevano chiesto 240.000 euro ciascuno, ma la delibera della Regione Piemonte del 4 aprile ha stanziato meno della metà dei fondi necessari per rimettere in sesto la strada che conduce ai rifugi Barbara e Barant e a tre alpeggi che servono una decina di aziende agricole dell'alta val Pellice. Una strada che è chiusa da novembre 2016, ma che è utilizzata da un centinaio di proprietari di case e lavoratori tra allevatori, agricoltori e persone che afferiscono al rifugi ed è attraversata ogni anno da moltissimi turisti, sia nel periodo estivo che in quello invernale.
«I lavori inizieranno sul primo tratto di strada appena sopra la borgata ,Perlà dove aveva ceduto in parte il muretto di sostegno della strada», ha spiegato la sindaca Patrizia Geymonat nella trasmissione Tutto Qui su Radio Beckwith evangelica. È un lavoro finanziato con un piano di manutenzione ordinaria dell'Unione montana dei Comuni del Pinerolese «e – continua la sindaca – pensiamo che ci possano volere tra i 15 e i 20 giorni per ripristinare il muretto, sperando che scavando sotto la strada la situazione non sia più grave di quello che sembra». Questo primo intervento sarà fondamentale, perché potrà permettere il passaggio di mezzi più pesanti adatti allo sgombero della grande frana sul comune di Villar Pellice, che si è staccata su tre tornanti e ancora ostruisce la strada. Una volta ripristinata la viabilità si potrà lavorare sul ripristino delle griglie metalliche sfondate dalle altre frane minori che sono già state rimosse dalla carreggiata. «I fondi [100.000 lordi, ndr] sono arrivati tardi, ma da aprile il lavoro degli uffici tecnici è stato davvero intenso», precisa Geymonat, che si augura di riaprire completamente la strada entro il 15 giugno.
Perosa Argentina
Rispetto ai casi della Val Pellice, i danni causati dall’alluvione sul territorio di Perosa Argentina sono molto più significativi e si parla di cifre nettamente superiori. La prima stima era di 10,5 milioni di euro, ma le nuove criticità che si sono sviluppate in seguito all'alluvione stanno aggiornando il bilancio al rialzo. Per esempio, va citato il fronte di frana tra Perosa e Pinasca, al di sotto del supermercato Coop di Perosa: le prime settimane dopo l'alluvione il terreno aveva ceduto per poche decine di centimetri, mentre ora è sceso di una dozzina di metri. «Una nuova urgenza – spiega il sindaco di Perosa Argentina, Andrea Garavello – che necessiterà di qualche centinaio di migliaia di euro per sistemarla. Finora abbiamo ricevuto dalla Regione circa 1,5 milioni di euro, che abbiamo già speso per lavori che abbiamo già eseguito per ripristinare le minime condizioni di sicurezza». I danni sul territorio sono molti e rimangono ancora danni per più di 8 milioni. Nel mese di aprile sono stati stanziati altri 1,5 milioni di euro che sono stati inseriti a bilancio. «Abbiamo fatto le procedure – prosegue Garavello – per l'affidamento ai progettisti. Si tratta di tre tranche da 500 mila euro. Alcuni progetti sono in dirittura d'arrivo e quindi al più presto cominceremo i lavori. Rimane, però, la grandissima preoccupazione per gli altri 8 milioni di euro di danni che rimangono ancora non finanziati e non considerati. Per esempio, sul torrente Chisone abbiamo due milioni di euro di lavori necessari e urgenti da fare e finora la Regione e lo Stato non ci hanno dato neanche un euro. Sulle frane connesse alla viabilità abbiamo ancora 870.000 euro di danni e anche qui ne sono stati riconosciuti soltanto 100.000».
Il sindaco di Perosa Argentina ha incontrato la scorsa settimana il viceprefetto sollecitando un incontro con il prefetto di Torino, in quanto «allo stato attuale – denuncia Garavello – non mi sento in grado di garantire la sicurezza e la salute pubblica dei miei concittadini»
Se la manutenzione del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico italiano sono una priorità per il Governo, come annunciato in diverse occasioni, questo sarebbe un esempio per far seguire i fatti alle promesse.