Esteri

Sonia Hicks è la nuova presidente della Chiesa metodista inglese

Traguardo storico per la Chiesa Metodista inglese che ha eletto la sua prima presidente donna nera: la pastora Sonia Hicks, metodista da generazioni; il suo bisnonno è stato un predicatore metodista in Giamaica. Ha servito come sovrintendente di circuito in tre ambiti: Gran Bretagna, Chiesa metodista nei Caraibi e nelle Americhe, e Chiesa metodista in Irlanda (MCI). Attualmente è ministro sovrintendente a Wembley, a nord di Londra.

Le divinità femminili invocate nella pandemia

Quando la prima ondata di Covid-19 si è diffusa in India nel giugno 2020, Anilan Namboothiri, residente nello stato meridionale del Kerala, ha installato un nuovo idolo nel santuario della sua casa, che onora come "dea del coronavirus”. Nella casa di questo giornalista di 48 anni, questa insolita figura in polistirolo, che ricorda la proteina Covid-19, ha trovato il suo posto accanto ad altre divinità indù consolidate come Krishna e Shiva.

La “mission” di lavorare per il bene pubblico

Ottocento pagine piene di riflessioni e avvenimenti, ma che si leggono come un romanzo, questa autobiografia di Barack Obama, 44° presidente degli Stati Uniti eletto per due mandati, dal novembre 2008, premio Nobel per la pace nel 2009. E, fin dall’inizio, ci sono gli elementi fondamentali del suo percorso di vita, nel titolo stesso*, ripreso da uno spiritual afroamericano: «Oh, vola e non stancarti,/ vola e non stancarti,/ vola e non stancarti,/ C’è un grande raduno nella Terra Promessa»: la fede, la “negritudine”, il popolo.

La mostruosità del patriarcato

Il caso di Saman Abbas la ragazza di 18 anni di origine pakistana ha riportato l'attenzione sulla tematica dei matrimoni combinati. La ragazza scomparsa a fine maggio 2021 e la sua famiglia, rientrata dal paese di origine e catturata da delle immagini di sorveglianza in operazioni sospette, hanno posto la luce sulla vita e sulle condizioni di quotidianità di donne, spesso giovani, i quali diritti vengono negati, sfregiati con violenze efferate.

Morto José Nino Gavazzo, fu tra i repressori durante la dittatura in Uruguay

Il militare uruguayano José Nino Gavazzo è morto. Era agli arresti domiciliari ed è stato trasferito all'Ospedale Militare, dove ne è stato constatato il decesso. È stata una figura chiave negli anni bui della repressione e della dittatura in Uruguay.

Gavazzo, classe 1939, si arruolò nell'Esercito nel 1956, nell'Arma d'artiglieria. Era un membro del Servizio di informazione e difesa dell'esercito (Sis).

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Un negozio di alimentari presso la Emmanuel Baptist Church di Liverpool

Il 22 giugno scorso è stato aperto a Liverpool il Community Grocery Netherton, un negozio di generi alimentari che ha lo scopo di aiutare i residenti a sostenere la loro spesa settimanale in un momento in cui molte famiglie stanno risentendo dell’impatto finanziario del Covid-19.

L’America latina e la pandemia

«La democrazia a rischio e i crescenti casi di violenza contro le donne e le minacce al futuro dei bambini sono alla base dell’incontro regionale tra i rappresentanti delle chiese dell’America Latina, in occasione del Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (Cec).

Un’analisi sui temi di quest’anno, il 2021, tempo che ha mostrato quanto i problemi già presenti pre-pandemia, in realtà colpiscano ancor più duramente le comunità già considerate vulnerabili.

Il viaggio con passione dal Conflitto alla Comunione

Incontrando papa Francesco in Vaticano il 25 giugno, sia il presidente della Federazione luterana mondiale (Flm), l'arcivescovo Panti Filibus Musa, sia lo stesso pontefice hanno espresso l'auspicio che il 500° anniversario della Confessione di Augusta nel 2030 possa diventare un terreno comune su cui rafforzare l'impegno di luterani e cattolici per l'unità e la riconciliazione.

22,5 anni di carcere per l'assassino di George Floyd

Ha «trattato il signor Floyd senza rispetto e senza la dignità riservata a tutti gli esseri umani, dignità che avrebbe certamente concesso a un amico o a un suo prossimo». È con questa frase concisa che si conclude il documento di condanna di Derek Chauvin, l'ufficiale di polizia bianco che ha ucciso l'afroamericano George Floyd soffocandolo con un ginocchio sul collo durante un arresto nel maggio 2020 a Minneapolis, Minnesota.

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