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In ogni situazione critica possiamo confidare in Dio

Un giorno una parola – commento a II Corinzi 4, 8-9

Asocolta la meditazione:


Ascolta "Un giorno una parola: 26 giugno" su Spreaker.



Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati
II Corinzi 4, 8-9


«Quando le nostre giornate perdono luce e le nostre notti diventano più scure, pensiamo con fiducia che nel mondo esiste una forza immensa, e ricca di grazia. Dove non vediamo soluzione, Dio ci mostra una via». Le parole appena ascoltate sono alcune tra le tante memorabili parole dette dal pastore battista Martin Luther King.
Esprimono la sua certezza che anche nella notte più buia possiamo avere fiducia, perché Dio ci assiste infondendo in noi la sua forza. Dicono che possiamo trarre da Dio la forza per affrontare e superare le oscurità della vita.
Questo pensiero va nella direzione delle parole proposte per questo giorno dal Lezionaris, dove l’apostolo Paolo descrive il suo apostolato come una vita costellata di difficoltà. Parla delle numerose prove e dei forti disagi che ha dovuto affrontare durante il suo apostolato.
La qual cosa doveva apparire contraddittoria secondo il canone culturale del tempo. Sia giudei sia pagani dalla divinità si aspettavano espressioni di potenza, e analogamente, da un emissario della divinità cercavano la rivelazione della potenza divina con parole eloquenti e manifestazioni miracolose. Ma Paolo non incarnava quel tipo di messaggero divino. Secondo l’Apostolo, la gloria e la sofferenza sono inseparabilmente congiunte; la sua sofferenza (come quella di qualsiasi cristiano impegnato nel ministero) diventa un segno della genuinità del ministero ricevuto; una riprova della comunione con Cristo. Attingendo alla forza che gli procura la fede in Cristo, egli trova la forza interiore per superare ogni disagio! Sebbene perseguitato, dal buio delle prigioni dove sovente veniva buttato, l’Apostolo riusciva a conservare il buonumore e la forza interiore per non abbattersi.
Quando il cielo diventa per noi solo nuvole minacciose e la terra su cui poggiamo i piedi diventa un piano instabile, in quei momenti, dobbiamo fare affidamento sulla grazia di Dio!
Ciò che questo brano della Scrittura ci esorta a fare è uno degli aspetti più difficili dell’arte di essere cristiani: riuscire a vedere la nostra debolezza dal punto di vista di Dio!
E riconoscere che perfino la nostra debolezza può rivelarsi un punto di forza, in quanto, grazie ad essa, possiamo ricevere da Dio il coraggio per continuare a vivere e a credere. Amen.

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