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Nuova “Linfa” per le chiese

Esce il manuale del Laboratorio interculturale di formazione e accoglienza della Fcei, e un evento a fine anno lancerà la nuova edizione del Linfa prevista nel 2024

È appena uscito il primo manuale del Laboratorio interculturale di formazione e accoglienza (Linfa), a cura della Commissione Studi Dialogo Integrazione (Cosdi) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei). Ce lo presenta Paolo Naso, coordinatore della Cosdi e uno dei curatori del volume insieme a Francesca Cozzi, Alessia Passarelli e Anne Zell.

Il volume, spiega il prof. Naso, «raccoglie i materiali di anni di lavoro condotto in diversi laboratori, a cominciare dal Pfipl (Programma di formazione interculturale per predicatori locali) avviato anni fa nel II Distretto (Italia settentrionale). Quando il testimone è passato alla Fcei è stato avviato il Linfa, un acronimo che richiama l’idea di immettere nuova energia nelle comunità multietniche e interculturali dando loro strumenti specifici. Dopo un’edizione “zero”, molto sperimentale, con piccoli numeri, ci sono state due edizioni compiute, con 50-60 studenti, che per circa due anni si sono incontrati in attività seminariali e svolgendo attività di studio e pratiche all’interno delle loro comunità».

Il progetto Linfa nasce infatti, spiega Naso, «dall’idea di collaborare con le comunità anche nella fase di formazione e preparazione di persone a svolgere i ministeri più diversi: scuola domenicale, animazione biblica, attività femminili, predicazione… Italiani e persone di origine immigrata si sono confrontate sul tema che definiamo “essere chiesa insieme” e nell’ultima edizione c’era un certo equilibrio tra le due componenti, il che ci dà l’idea di un rapporto bilaterale: si chiede a entrambe l’impegno di costruire una realtà nuova di chiesa, e non solo agli uni di adattarsi al modello degli altri».

Il primo ciclo si è tenuto nel 2013-2015, il secondo nel 2017-2019: poi è arrivato il Covid-19… «Concluso il ciclo del 2019 avevamo già deciso di “prenderci una pausa”, per far sedimentare il lavoro fatto e anche per non inflazionare le opportunità di formazione, ricordiamo che nel frattempo era stato avviato dalla Facoltà valdese di Teologia il Master di Teologia e diaconia interculturale, che a differenza del Linfa è stato colpito dalle conseguenze della pandemia.

Il senso è il medesimo: offrire diversi strumenti formativi a beneficio delle comunità che vogliono incamminarsi sulla strada della multietnicità e interculturalità».
Nel 2024 è prevista una nuova edizione del Linfa, facilitata dalla presenza del manuale, e che sarà preceduta da un grande evento: «Si terrà tra il 7 e il 10 dicembre a Roma e sarà formato da un primo momento, una sorta di Youth Forum, per giovani italiani e di origine immigrata (alcuni sono italiani a tutti gli effetti, ma sottolineiamo questa doppia “anima”) e la tecnica utilizzata sarà quella del work café, dei tavolini in cui i ragazzi lavoreranno, elaborando domande, idee e proposte da sottoporre in assemblea plenaria. Il secondo momento sarà il convegno vero e proprio di “Essere chiesa insieme”: un momento, che auspichiamo partecipato, per ri-tessere un po’ le fila.. ci siamo un po’ “persi”, dobbiamo riconoscere che alcuni problemi interni, legati per esempio a questioni etiche, ma soprattutto il Covid-19, hanno dato un colpo serio all’esperienza di “essere chiesa insieme”, che si basa sulla fraternità condivisa, le agapi, gli incontri. La pandemia ha frammentato e spersonalizzato tutto questo e ricominciare è complesso. Vogliamo ricreare uno spazio di lode e di gioia, anche per raccogliere quanto c’è di buono nelle varie comunità, sia quelle storiche sia quelle delle chiese del sud globale».

Il volume, ricco di immagini, letture ed esercizi, molto colorato, può essere richiesto in forma cartacea all’indirizzo [email protected]. Grazie ai fondi Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi, che ne hanno consentito la pubblicazione, viene chiesta un’offerta che sarà devoluta alla Fcei. Un’ultimo commento sul suo utilizzo, ancora da Paolo Naso: «È un testo pensato per un uso più comunitario che individuale, in altre parole non è un libro da studiare ma da sperimentare, da vivere insieme agli altri, da utilizzare preferibilmente in lavori di gruppo, sia nelle chiese interculturali, sia in quelle composte in toto da italiani, anche prendendone solo delle parti».

Foto: Consegna dei diplomi del primo corso Linfa, 2015

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