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Uganda sull’orlo di una grave crisi alimentare

A lanciare l’allarme è la Mission Aviation Fellowship, che invia aiuti umanitari in tutto il mondo

Secondo Mission Aviation Fellowship (Maf), ente cristiano di beneficenza che invia aiuti umanitari in tutto il mondo, entro settembre i finanziamenti del Programma alimentare mondiale e dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) che sostengono oltre 1,5 milioni di rifugiati in Uganda termineranno lasciando il paese sull’orlo di una grave crisi alimentare.
Ci sono oltre 1,53 milioni di rifugiati in Uganda: il paese ha accolto oltre 35.000 rifugiati solo dall’inizio del 2023 a causa delle continue violenze nella vicina Repubblica Democratica del Congo (RDC) e nel Sud Sudan.
«Migliaia di vite saranno in pericolo nelle comunità di rifugiati dell’Uganda se questi finanziamenti finiranno», ha affermato Ruth Jack, direttrice nazionale del Maf in Uganda.
I fondi dovrebbero essere impiegati per assistere i bisogni umanitari in altri paesi come Ucraina, Siria e Turchia.
«Alla mancanza di cibo già in corso si aggiungono problemi a livello sociale e sanitario. Nel frattempo, gli occhi del mondo sono rivolti verso la crisi in Ucraina, dimenticando molte vite in altri luoghi. In Uganda è in corso un disastro e il mondo deve saperlo», ha detto Ruth Jack.
I voli di Mission Aviation Fellowship sostengono oltre 350 Ong che portano avanti programmi di aiuto finanziati dall’UNHCR e dal WFP in parti remote dell’Uganda, con il trasporto di personale e merci a tariffe fortemente agevolate ogni settimana. In questi mesi la domanda di voli è aumentata
e MAF si sta preparando a garantire un nuovo volo nel sud-ovest dell’Uganda a settembre. I voli porteranno aiuti a migliaia di persone in fuga dalla violenza nella Repubblica Democratica del Congo.
«Migliaia di vite sono in pericolo, e MAF è impegnato a cercare di fare tutto il possibile per aiutare le comunità vulnerabili e isolate», ha concluso Ruth Jack.