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La potenza del Signore verso di noi

Un giorno una parola – commento a Numeri 14, 17

Ascolta la meditazione:


Ascolta "Un giorno una parola - 13 giugno" su Spreaker.



Ora si mostri, ti prego, la potenza del Signore nella sua grandezza, come tu hai promesso
Numeri 14, 17

Maria disse: «Grandi cose mi ha fatte il Potente. Santo è il suo nome»
Luca 1, 49


Nel cuore della storia del popolo d’Israele troviamo i racconti della sua liberazione dalla schiavitù in Egitto, opera potente di Dio: il Signore è il liberatore! Per non dimenticare tale liberazione, ogni anno, durante la cena di Pasqua (Pesach), una cena familiare, il figlio chiederà al padre: che significa tutto questo? Cosa rappresentano le erbe amare e l’agnello? La risposta sarà: Eravamo schiavi del Faraone in Egitto, e l’Eterno ci fece uscire dall’Egitto con mano potente (Deuteronomio 6, 21).
Questo cammino di liberazione sarà contrassegnato da due fatti importanti: innanzi tutto i doni del Signore come le quaglie, la manna e l’acqua, e i segni della guida (nuvola e una colonna di fuoco); poi i lamenti del popolo perché nelle difficoltà del viaggio ripeterà costantemente: “Non sarebbe meglio per noi tornare in Egitto?” (Numeri 14, 3).

Il nostro testo è parte del colloquio tra Dio, che vorrebbe distruggere il popolo sempre infedele, e Mosè, che intercede per la sua liberazione: E l’Eterno disse a Mosè: “Fino a quando questo popolo mi disprezzerà? [...] Io lo colpirò con la peste, e lo distruggerò” (Numeri 14, 11-12). Mosè intercede e chiede che la potenza del Signore si manifesti nella bontà: L’Eterno è lento all’ira e grande in benignità; egli perdona l’iniquità e il peccato (Numeri 14, 18). Il Signore alla fine accoglie la supplica di Mosè e perdona il popolo.
Che dire di noi? Ritengo che noi credenti dobbiamo sempre ricordare che la potenza del Signore verso noi è costantemente segnata dalla benignità e bontà: mai cadere nel lamento e nella incredulità.

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