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Ricevere consolazione nel profondo

Un giorno una parola – commento a Geremia 31, 9

Vengono piangenti e imploranti; li guido, li conduco ai torrenti, per una via diritta dove non inciamperanno; perché sono diventato un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito
Geremia 31, 9

Voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò, di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà, e nessuno vi toglierà la vostra gioia
Giovanni 16, 22


Il tema della partenza nel dolore e del ritorno sicuro e felice è centrale nelle Scritture. È il tema della consolazione, e apre il cuore al solo pensarci.
La Bibbia non bara con i fedeli, non descrive un cammino facile, fatto di ricette miracolose, ma un percorso costellato di difficoltà, sostenuto dall’impegno e illuminato dalla fede. La profezia ha il ruolo di guida in questo cammino, in cui non si dà nulla per scontato.
Una delle funzioni fondamentali in questo complesso ruolo è proprio quella della consolazione, alla quale sono dedicate alcune delle più belle righe delle Scritture, tra cui queste. Spesso siamo portati a pensare ai profeti come a degli ammonitori, dei censori dei costumi, ma il ruolo di guida e di sostegno di un popolo non si limita certo a questo.
La speranza ha un ruolo fondamentale nel sostenere sia l’individuo sia la collettività nei momenti più difficili. È stata il fondamentale filo rosso che ha permesso l’uscita da tempi bui come la pece. Ma dare speranza è una grande responsabilità: non si può barare, mentire, regalare illusioni che si sbriciolano al primo urto con la realtà. Va a perdersi la credibilità del messaggero, ma soprattutto del messaggio, sacrificato al consenso facile, ma effimero.
I profeti biblici erano tipi abituati a guardare in faccia i re e a dirgli il fatto loro senza peli sulla lingua, pronti ad affrontare le conseguenze. Parlavano alla popolazione a cuore aperto, senza paura di essere impopolari. Anche se, probabilmente, paura ne avevano tanta, e ad essa si devono i tanti tentativi di sottrarsi che vediamo nelle pagine della Bibbia, e il continuo ripetere la domanda: Perché hai scelto proprio me?
La Bibbia è spesso franca, brutale, e il profeta Geremia non fa eccezione. Proprio per questo, quando sceglie la strada della consolazione, arriva al cuore. Ci si fida solo di chi sa dire anche le verità sgradevoli, e solo da questi si accetta di essere consolati veramente e nel profondo. Il resto sono blandizie e vento.

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